Cap. 4 - Arrivo di don Girolamo Alessi

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Nel settembre del 1988 la comunità è segnata dal dispiacere per i problemi di salute del parroco Sallemi, perciò si avvertì un forte senso di sbandamento, nonostante l’impegno profuso da parte dei laici più impegnati e responsabili.
La precarietà della situazione indusse il vescovo S.E. Mons. Angelo Rizzo a cercare un sacerdote che potesse affiancare padre Sallemi in tutte le attività pastorali evitando di fargli pesare i suoi problemi di salute. Il vescovo individuò il sacerdote don Gino Alessi, cresciuto tra i giovani della parrocchia stessa, come il sacerdote più adatto a collaborare con padre Sallemi nominandolo parroco in solidum. Subito la comunità notò il rapporto di reciproco rispetto creatosi tra i due presbiteri che contribuì a realizzare in maniera armonica l’attività pastorale.
Con l’arrivo del giovane parroco, l’11 febbraio 1989, giorno dedicato alla Madonna di Lourdes, la vita pastorale si arricchisce di una varietà di gruppi e movimenti: Apostolato della preghiera, Monastero Invisibile, Ministero della Consolazione, Cursillos di cristianità, LTC, gruppi Giovani, Giovanissimi e Post-Cresima, Gruppo di Ministranti e Gruppo Sportivo.
L’anno pastorale si concluse per i ragazzi del catechismo con la Festa dell’amicizia a Canicarao il 14 giugno 1989. Fu una giornata memorabile per i ragazzi che vi parteciparono, ma soprattutto per i promotori che sperimentarono e fecero sperimentare la gioia dello stare insieme nel nome di Gesù attraverso giochi di animazione, momenti di preghiera e di condivisione.
Questa esperienza fu riproposta due settimane dopo, precisamente il 26-28 giugno, sempre a Canicarao per i ragazzi di tutte le parrocchie di Comiso, motivo per cui fu denominato “I° Campo Scuola Interparrocchiale”. La novità consistette nel fatto che tutti i partecipanti si fermarono a dormire nella struttura già di proprietà della diocesi vivendo giorni di gioiosa fraternità nella condivisione dei pasti preparati da un’apposita équipe-cucina formata da signore disponibili a cucinare; nella riflessione comune sulla Parola di Dio e nei giochi preparati dai responsabili.
In questi anni don Gino dà nuovo impulso al Consiglio Pastorale Parrocchiale e al Consigli Affari Economici; si occupa della formazione di ministri straordinari della comunione eucaristica, lettori, accoliti e ministranti. Predispone anche la realizzazione in équipe del giornalino parrocchiale “Noi... Comunità Parrocchiale” comprendente una breve catechesi e una parte informativa relativa alla vita della comunità.
In Avvento e Quaresima promuove i cenacoli del vangelo nelle famiglie e i primi giovedì di ogni mese sono dedicati all’adorazione Eucaristica comunitaria.
Nel 1990 l’illuminazione della chiesa viene sostituita con l’attuale, grazie al contributo di associazioni, aziende e fedeli i cui nomi si evincono dalla tabella posta all’interno della cappella del Sacro Cuore e che riportiamo qui di seguito: Associazione Confcommercio di Ragusa, Associazione Macellai di Comiso, Bertino Salvatore, Burrometo Giovanni, Ciarcià Rosaria, Cilia Carmelo, Circolo Cattolico Sacro Cuore, Comisana Calcestruzzi, Commissione Festa Sacro Cuore 1990, Donzelli Biagia, Firrisi Alice, Granata Carmela, Guccione Maria Chiara, Matarazzo Biagia e Lucia, Sansone Francesca e Nunzio, Turtula Salvatrice ed inoltre in memoria dei defunti Cutrera Apollonio, Linfanti Raffaele, Maiorana Nunzio, Vittoria Ignazio.
Nello stesso periodo, per completare e dare particolare decoro all’abside, i familiari della defunta signora Spataro Lucia, su suggerimento del parroco, donano l’elegante presidenza realizzata in marmo pregiato.
Il 24 giugno 1991, a seguito dei lavori di restauro della chiesa e dei locali parrocchiali eseguiti dalla ditta S.C.M. di Comiso e diretti dal geometra Mezzasalma Salvatore, sono state inaugurate delle vetrate istoriale; le due con motivi geometrici, poste ai lati del mosaico centrale, sono state donate in memoria di Pelligra Biagio e Incremona Biagio. La vetrata centrale, in forma ottagonale, inserita nella facciata della chiesa, raffigura 12 colombe che ruotano attorno al Cuore di Cristo portando nel becco un rametto d’ulivo; esse intendono simboleggiare i 12 apostoli e i loro successori a cui è affidato l’annuncio del Vangelo. La stessa vetrata è sormontata da cinque finestrelle che riprendono il motivo della colomba. Anche tali opere disegnate dal prof. Micieli Giuseppe sono state realizzate dalla già menzionata ditta Fournaiser.
1° infiorata (1992)
Durante il parrocato di don Gino viene avviata la simpatica e coinvolgente “Infiorata”, realizzata per la prima volta il 26 giugno 1992 in occasione della festa liturgica del Sacro Cuore. L’infiorata diventa momento atteso dai parrocchiani e, negli anni, motivo di attrazione per l’intera cittadinanza.
La preparazione di tale attività comporta non soltanto un’attenta riflessione sui temi liturgici più adatti da rappresentare, ma anche la costituzione (parecchi mesi prima) di un gruppo di lavoro ad hoc, per la predisposizione di un disegno elaborato su un bozzetto che viene riprodotto in misura reale. Un altro gruppo si occupa, nei giorni immediatamente precedenti la festa, di recidere i petali dei fiori, selezionandoli a seconda del colore per utilizzarli la sera del giovedì quando si realizza l’opera. Tradizionalmente il luogo scelto per la messa in opera è  stato la via Bers. Toti anche se qualche anno si è sperimentata una collocazione diversa: piazza Majorana (1995, 2004) e la piazzetta Sacro Cuore (1999, 2000).
L’infiorata vuole essere innanzitutto un debito omaggio a Gesù Eucaristia, infatti a conclusione della processione eucaristica il Santissimo Sacramento, portato dal celebrante, passa sopra il tappeto di fiori. 
Nello stesso anno venne avviata una lodevole iniziativa, il cosiddetto “Pranzo dei Sacerdoti”; pertanto furono invitati da padre Sallemi e da don Gino tutti i sacerdoti del vicariato di Comiso a partecipare il venerdì del Sacro Cuore, Giornata Mondiale per la Santificazione dei Sacerdoti, all’adorazione, concludendo con un lauto banchetto preparato da alcune signore della comunità presso le suore dell’Istituto del Sacro Cuore.
Compatibilmente ai loro impegni alcuni sacerdoti si fermavano a concelebrare la sera in piazza Majorana, momento clou della giornata e della festa. Tale iniziativa è stata portata avanti anno per anno fino al momento della stesura di questo libro.
In questi anni la cantoria viene dotata di una gradinata in legno realizzata in memoria di Rosano Emanuele, Gagliano Salvatore e Migliore Giuseppa per consentire una più consona disposizione dei membri della corale.
Il 25 maggio 1993, in occasione del nono anniversario della dedicazione della chiesa, S.E. Mons. Angelo Rizzo ha benedetto un’artistica Via Crucis realizzata dal prof. Dinatale Giovanni di Ragusa grazie al contributo generoso di alcuni fedeli come riportato dallo schema seguente:
L’opera che, per alto valore artistico nonché economico, ha arricchito notevolmente l’aspetto della chiesa, si compone di 15 tele dipinte ad olio e di un riquadro nel quale è riportato, a mo’ di chiave di lettura, un versetto del profeta Isaia.
“Ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori” (Is 53,12b).
Nella medesima celebrazione venne benedetta una pregevole pisside argentea (offerta da Biagia e Lucia Matarazzo) collocata tutt’oggi all’interno del tabernacolo.
50esimo di ordinazione di P. Sallemi
Nel 1993 il parroco decise di acquistare un locale piuttosto modesto in via B. Buozzi da adibire come punto di raccolta per gli indumenti da distribuire a chi ne avesse bisogno tramite i componenti della San Vincenzo. Nel giugno 1993 la comunità gioisce doppiamente data la ricorrenza del giubileo sacerdotale di padre Sallemi. La solenne con celebrazione, presieduta da S.E. Mons. Angelo Rizzo, viene svolta, per la circostanza, in piazza Majorana in modo tale da permettere ai numerosi convenuti di partecipare alla funzione; infatti tale celebrazione vide la presenza del clero di Comiso e delle comunità parrocchiali cittadine, nonché delle comunità parrocchiali di Santa Croce Camerina e delle Sante Anime del Purgatorio di Ragusa Ibla dove padre Sallemi aveva svolto complessivamente 14 anni della sua attività pastorale.
L’avvenimento ebbe tale risultato nell’intera città che anche l’allora sindaco di Comiso, Salvatore Zago, partecipò in rappresentanza delle autorità civili. Nel suo intervento padre Sallemi ringraziò in modo particolare il parroco in solidum don Gino il quale con tanto impegno era riuscito a coinvolgere tutta la comunità facendo percepire non solo l’importanza del dono sacerdotale di padre Sallemi che, fedele alla chiamata del Signore da 50 anni, aveva servito la Chiesa, ma anche la necessità di preparare una liturgia degna della ricorrenza.
La comunità si attivò con particolare zelo e dedizione in tutte le iniziative, inoltre il Consiglio Pastorale e il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici curarono la stesura e la pubblicazione del libretto “La Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Comiso” che tracciava un sintetico profilo della storia della parrocchia, delle realtà ivi presenti, nonché un breve profilo biografico del parroco Sallemi. A conclusione della celebrazione tutti i fedeli presenti ricevettero come ricordo un’icona di legno del Sacro Cuore e furono invitati, dalla famiglia Sallemi, presso l’istituto delle suore del Sacro Cuore a condividere la gioia di un’agape fraterna.
Negli anni, vista la mancanza di un’immagine mariana nei locali adibiti al culto, su proposta di don Gino, la famiglia Livolsi, in memoria della figlia Luisa morta tragicamente, decise di donare alla comunità un quadro opera della professoressa Maria Grazia Pelligra. Tale opera venne benedetta domenica 8 maggio 1994, ricorrenza della Madonna di Pompei: attualmente la tela è collocata nel saloncino parrocchiale.
Nel dicembre 1994 un altro giovane della comunità, don Tonino Puglisi, riceve il diaconato presso la Chiesa Madre.
Il 15 maggio 1995 S.E. Mons. Angelo Rizzo, in occasione della celebrazione eucaristica per impartire il sacramento della confermazione ad un gruppo di ragazzi conferisce, per la prima volta nella storia della nostra parrocchia, il ministero istituito di Alcolitato al signor Fioravante Franco e di Lettorato ai signori Incardona Giovannino e Occhipinti Giovanni; nella medesima celebrazione, inoltre, dà per la prima volta il mandato di Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica elle signore Baglieri Maria e Mercorillo Vita.
Un altro servizio svolto in questi anni fu il cosiddetto Ministero della Consolazione mirato ad attenzionare gli ammalati e gli anzioani portando sollievo e conforto attraverso visite periodiche di alcuni laici particolarmente sensibili alla sofferenza dei fratelli.
Non si può non parlare di un’esperienza del così detto T.L.C. movimento nato in Brasile nel 1967 e la cui sigla significa “Trainamento de Lideranca Cristà” Allenamento di Leaders per Cristo che ebbe il suo apice nella nostra parrocchia tra la fine degli anni ‘80 e la prima metà degli anni ‘90, perché i promotori furono proprio alcuni giovani già impegnati in parrocchia che ne utilizzarono la modalità per far avvicinare tantissimi coetanei a Gesù.
I corsisti, dopo i tre giorni dell’esperienza religiosa altamente formativa, decidevano di impegnarsi in prima persona nel gruppo di appartenenza e nella propria comunità parrocchiale.
Nel caso in cui i partecipanti appartenevano alla nostra parrocchia diventavano parte integrante della comunità perché venivano indirizzati, soprattutto, a diventare catechisti per la preparazione ai sacramenti dei ragazzi. Non solo don Gino era membro attivo del gruppo TLC che si riuniva in parrocchia settimanalmente, ma anche i futuri sacerdoti don Tonino Puglisi e frà Biagio Aprile. Vanno evidenziati inoltre alcuni membri (Giovanni Occhipinti, Tina e Maria Farruggio, Franca Frisa, Salvatore Giannini, Rita Giurdanella, Rita Ombrini, Giovanni Campo) che si distinsero nell’impegno profuso nel diffondere tale esperienza nelle varie comunità cittadine nella convinzione che il “cuore” pulsante del movimento rimaneva la nostra parrocchia.
Un’altra iniziativa promossa durante il parrocato di don Gino Alessi è il cosiddetto “Monastero Invisibile”.
ordinazione di don T. Puglisi
Questa è una realtà non fatta di muri ma di preghiera, la preghiera di tutti coloro che scelgono un’ora fissa del giorno o della notte di ogni mese o di ogni settimana per pregare per le vocazioni di speciale consacrazione. Per fare parte di questa realtà era sufficiente comunicare la propria disponibilità al parroco, il quale proponeva ad ognuno di vivere quell’ora pregando nei modi, nelle forme e nel luogo che avesse ritenuto più opportuno. 
In base ad alcuni documenti presenti nell’archivio parrocchiale risulta che un gruppetto di donne, nel silenzio dell’anonimato, aveva scelto il giovedì per pregare insieme, alla stessa ora, presso la cappella dell’Istituto delle suore.
Il 25 giugno 1995 viene ordinato sacerdote da S.E. Mons. Angelo Rizzo don Tonino Puglisi, attorniato da una folla festante che gremiva la Chiesa Madre di Comiso. Il giorno dopo, festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù, la nostra comunità festeggia doppiamente perché la prima messa di don Tonino viene celebrata in piazza Majorana che in quell’anno era stata scelta per l’infiorata, proprio per far emergere il caloroso affetto che i parrocchiani nutrivano per il novello sacerdote di cui avevano accompagnato la crescita non solo spirituale ma anche umana. In tale circostanza, ancora una volta notevole fu l’impegno del parroco don Gino che coordinò i vari membri della comunità per organizzare adeguatamente la celebrazione rimarcando la coincidenza con la giornata mondiale per la santificazione dei sacerdoti.
prima messa di p. Biagio Aprile
Qualche mese dopo, precisamente il 30 settembre 1995, S.E. Mons. Angelo Rizzo ordina sacerdote il già frate conventuale Biagio Aprile. Frà Biagio era stato seguito spiritualmente dal parroco Sallemi nelle tappe che lo avevano avviato alla professione religiosa e sostenuto nella preghiera della comunità che vedeva sbocciare un’altra vocazione sacerdotale.
Va precisato che il parroco don Gino Alessi ha dato un grosso contributo per organizzare l’ordinazione sacerdotale avvenuta a Comiso nella Basilica Maria SS. Annunziata.
Il 1° ottobre 1995 il novello sacerdote celebrò la sua prima messa al Sacro Cuore di Gesù, chiesa dove aveva ricevuto il battesimo, festeggiato affettuosamente da tutta la comunità.

Cap.3.2 - Pastorale nei primi decenni

La pastorale di padre Sallemi si basava essenzialmente sull’A.C. denominata “Madonna di Lourdes”, che si impegnava nei vari settori: attività di formazione spirituale; attività religiosa interna alla parrocchia e per le vocazioni anche attraverso la raccolta di grano e di uova per il seminario; attività sociale favorendo le colonie estive per i ragazzi di famiglie disagiate; attività per le famiglie che si concretizzava essenzialmente nella festa della famiglia (la delegata parrocchiale dal 1958 al 1959 fu la signora Campobello Nunziata, mentre negli anni 1960 e 1961 fu Micieli Lucia); l’apostolato stampa curava l’acquisto del “Corrierino”.
Le donne iscritte all’associazione dal 1958 al 1961 furono 34, quelle non iscritte ma frequentanti furono 30; dal 1962 al 1963 il numero delle iscritte salì a 40; si riunivano settimanalmente in una stanza dell’Istituto sotto la presidenza della signorina Sallemi Nunziatina. L’A.C. fanciulli dal 1958 al 1963 contava mediamente 20 iscritti in Fiamme Bianche, Fiamme Verdi, Fiamme Rosse e Pargoletti.
I ragazzi si riunivano settimanalmente per la formazione catechistica e partecipavano elle inizia-tive nazionali quali: “Natale dei ragazzi”, “Verso Betlemme”, “Carnevale dei ragazzi” e “Chicco di grano”.
L’A.C. Uomini all’inizio registrava circa 60 iscritti che si riunivano ogni martedì per approfondire lo studio della Parola di Dio. L’elevato numero di iscritti si giustifica perché si realizzava una certa forma di assistenza parrocchiale per il disbrigo di pratiche varie; quando venne meno la disponibilità a continuare tale servizio la diocesi consigliò al parroco di indirizzare gli interessati ai vari patronati A.C.L.I. istituiti a tale scopo.
Per le attività di catechesi e ricreative degli uomini e dei giovani fu preso in affitto un piccolo garage in via Bers. Toti  e in seguito una casetta in via Pisanelli.
Il parroco Sallemi, in occasione della festa del 1959, inaugurò una modalità nuova (che divenne tradizione per diversi anni) convocando, tramite una lettera datata 19 maggio 1959, i probabili componenti del comitato dei festeggiamenti, di cui si allega un elenco scritto di pugno del parroco.
Uno strumento pastorale privilegiato da padre Sallemi fu quello di visitare le famiglie presenti nel territorio, soprattutto nel periodo pasquale, per l’annuale benedizione delle case nel mese di maggio quando la Madonnina veniva ospitata dalle famiglie.
Il suo compito non si limitava solo alla benedizione delle case: regalava una copia del vangelo e aveva una parola di conforto per tutti; inoltre con il suo fare umile e semplice riusciva a conoscere i bisogni più urgenti e le situazioni più complesse dei parrocchiani che gli aprivano il cuore.
Un’altra peculiarità del parroco era la particolare vicinanza agli ammalati del quartiere ai quali non faceva mancare la presenza di Gesù attraverso l’amministrazione del sacramenti della riconciliazione, dell’Eucaristia e dell’Unzione degli infermi; infatti già nel 1960 un nutrito numero di ammalati risultava negli elenchi parrocchiali. Una devozione a cui padre Sallemi teneva molto e che pertanto si prodigò a diffondere fu il culto dei primi nove venerdì del mese secondo le rivelazioni di Santa Margherita Maria Alacoque.
Dopo qualche anno, precisamente nel 1964, grazie ad un contributo statale di nove milioni di lire, fu costruito il rustico dei locali parrocchiali ad opera della ditta Rimmaudo Giuseppe sotto la direzione dell’architetto Cilia Nunzio; il disegno generale dei locali della chiesa fu presentato dall’architetto catanese Crisafulli Salvatore.
Professione di suor Elvira
Nello stesso periodo e precisamente il 21 maggio 1964, la nostra comunità sostiene nella preghiera e gioisce per la professione religiosa di suor Elvira avvenuta presso la Casa Madre della congregazione delle suore del Sacro Cuore di Gesù la cui fondatrice è la ragusana Beata Maria Schininà.
Intanto l’A.C. continuava ad operare nelle sue varie realtà promuovendo diverse iniziative quali l’adesione alla giornata missionaria attraverso la realizzazione di oggetti artigianali il cui ricavato veniva destinato per le missioni; la preparazione e la vendita, la domenica delle palme, di ramoscelli d’ulivo il cui ricavato veniva inviato per il sostegno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; inoltre particolarmente curata era l’ora di adorazione settimanale per le vocazioni.
A tal proposito bisogna ricordare che il giovane Bertino Salvatore, da seminarista, coadiuvava con entusiasmo, passione ed amore il parroco Sallemi; infatti animava la liturgia impegnandosi a suonare l’harmonium e collaborava alle catechesi per gli adolescenti e i giovani. Grazie a questa presenza la comunità ricevette un notevole impulso, sia per sviluppare una coesione sempre maggiore, sia nel sentirsi affettuosamente responsabile di questa giovane vocazione.
Ordinazione di P. Bertino
Dall’8 giugno 1968 al 24 maggio 1974 fu adibito a chiesa il salone parrocchiale benedetto da  S.E. Mons. Francesco Pennisi, presente per la celebrazione delle cresime che, per la prima volta, si svolsero nel succitato salone.
Intanto con un secondo contributo statale di 30 milioni fu edificato il rustico della chiesa, i lavori furono affidati alla ditta Distefano Vincenzo sotto la direzione dell’architetto Cintolo Giovanni di Ragusa.
Il 21 agosto 1971 presso la Cattedrale di Ragusa S.E. Mons. Francesco Pennisi, primo vescovo della diocesi, ordinò sacerdote il giovane Salvatore Bertino, che è stato il primo sacerdote (ma non l’unico) che la comunità del Sacro Cuore di Gesù ha dato alla chiesa ragusana.
La partecipazione di parecchi membri della comunità fu favorita dalla predisposizione di un pullman da parte di padre Sallemi. La circostanza offrì a tutti la possibilità non solo di ammirare la cattedrale ma anche di assistere per la prima volta ad una ordinazione sacerdotale.
Il giorno successivo la festa continuò perché il novello sacerdote scelse di celebrare la sua prima messa a Comiso nella comunità che aveva visto nascere la sua vocazione.
La celebrazione a cui fece seguito un piccolo rinfresco, si svolse nel saloncino parrocchiale gremito di fedeli.
Nel frattempo la comunità sentì il bisogno di dotarsi di una statua del Sacro Cuore di Gesù grazie alla disponibilità di una generosa somma offerta dalla signore Schirmo Santa; dopo diverse valutazioni il lavoro fu commissionato alla ditta Luigi Santifaller di Ortisei (Bolzano) con cui il parroco intrattenne un carteggio.
La statua arrivò nel marzo del 1973 in ottime condizioni, presentava tuttavia, a parere di alcuni membri della comunità, delle imperfezioni al volto. Allora padre Sallemi scrisse alla ditta per richiedere le modifiche, ma il titolare, adducendo l’elevato costo di un pittore e di uno scultore da inviare a Comiso, invitò il parroco Sallemi a rispedire indietro la statua raccomandando gli accorgimenti tecnici di un corretto imballaggio.
Dai documenti esaminati nell’archivio parrocchiale si evince che non se ne fece nulla, anzi, il parroco saldò il conto con un vaglia postale di lire 50.000 nel settembre dello stesso anno.
Il 25 maggio 1974 la chiesa fu inaugurata e benedetta dal nuovo vescovo della diocesi di Ragusa, S.E. Mons. Angelo Rizzo, arrivato in diocesi il 30 marzo dello stesso anno.
A giugno la comunità festeggia portando in processione per la prima volta la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù; tale avvenimento costituì motivo di gioia principalmente per i membri impegnati in parrocchia e per tutto il territorio che fu coinvolto con addobbi e luci per accogliere la processione.
Donatella Rettore in concerto
Negli anni successivi la festa si arricchì ulteriormente di varie iniziative come: corsa dei cavalli, gara ciclistica, sagre e serate dedicate ad intrattenimenti musicali con cantanti di particolare rilievo nel panorama musicale italiano di quegli anni, tanto è vero che la festa del Sacro Cuore era comunemente chiamata la “Festa dei contadini”.
In seguito, grazie alle offerte generose dei fedeli, sono state realizzate le rifiniture che completano l’arredo della chiesa e dei locali parrocchiali.
Un’attività significativa nel progetto pastorale di padre Sallemi, avviata già negli anni sessanta con lo scopo di favorire la nascita di una comunità, consisteva nell’organizzare pellegrinaggi, gite e momenti di fraternità tra i partecipanti, molti dei quali per la prima volta cominciarono a viaggiare. Tali pellegrinaggi realizzati periodicamente, se potevano sembrare occasione di svago e di comunione, nell’intenzione di padre Sallemi invece, costituivano occasione per attirare tanti fedeli a Gesù attraverso la preghiera che accompagnava i vari momenti del pellegrinaggio e per indirizzarli ad un eventuale servizio in parrocchia.
In quegli anni si diffuse una interessante attività pastorale, i cosiddetti “Cenacoli del Vangelo”, ad opera degli uomini e delle donne di A.C.
pellegrinaggio a Roma
Il cenacolo è un incontro di persone che ha luogo nelle abitazioni private, nei luoghi di lavoro o nei locali parrocchiali. Vi si legge insieme il vangelo, lo si medita e ciascuno liberamente interviene per esprimere pensieri e sentimenti che il brano ha suscitato. La guida del cenacolo è affidata al parroco o ad un laico preparato; lo scopo di tale iniziativa è la conoscenza di Dio attraverso lo studio della Sacra Scrittura, in particolare del vangelo, per aiutare i partecipanti a vivere una vita autenticamente cristiana. Di solito viene scelta nella diverse zone della parrocchia la casa di una famiglia disposta ad accogliere e invitare i vicini per ascoltare la parola di Dio.

Nei periodi forti dell’anno liturgico (Avvento e Quaresima) le riunioni avvengono per tre giorni consecutivi e si concludono con la celebrazione eucaristica; per quest’ultima di solito si preferisce l’abitazione di persone ammalate o di anziani o di disabili per consentire loro di sentirsi parte integrante della comunità. Nella nostra parrocchia nel 1977 esistevano circa 15 cenacoli.
Nello stesso anno, dopo appena 3 anni dalla benedizione della chiesa parrocchiale, S.E. Mons. Angelo Rizzo dal 27 marzo al 2 aprile venne in visita pastorale. Per tale avvenimento padre Sallemi preparò un dettagliato programma che conteneva l’augurio che la comunità vivesse una novella pentecoste che portasse a tutti frutti copiosi di bene.
Un triduo di preparazione basato su: santa messa, adorazione eucaristica e via crucis precedette i numerosi appuntamenti calendarizzati per incontrare le realtà operanti in parrocchia.
Il vescovo incontrò in orari diversi i genitori, i padrini e i ragazzi di prima comunione e cresima, le realtà giovanili (Gruppo giovani in Cammino, Azione Cattolica Ragazzi), i gruppi di adulti impegnati, visitò gli ammalati, si rese disponibile per le confessioni e, avvenimento memorabile, partecipò al cenacolo di via G. Verne richiamando numerosi abitanti nonostante la zona fosse in periferia rispetto alla collocazione della chiesa. Il vescovo dedicò un momento particolare alle suore del Sacro Cuore, nonché alle segherie di marmo che all’epoca ricadevano numerose nel territorio.
Il 1980 segna l’arrivo della nostra comunità di un giovane diacono Giuseppe La Rosa la cui vocazione era maturata nella comunità della Chiesa Santa Maria delle Stelle (Chiesa Madre) di Comiso. Il diacono collaborò attivamente con padre Sallemi in tutte le iniziative pastorali.
Pertanto il 26 ottobre 1980 la comunità gioisce per la prima messa celebrata al Sacro Cuore dal novello sacerdote ordinato in cattedrale a Ragusa da S.E. Mons. Angelo Rizzo alla presenza di numerosi parrocchiani. Don Giuseppe La Rosa, subito dopo aver ricevuto il ministero sacerdotale, decise di trasferirsi a Roma. 
1° numero del giornalino
Il gruppo giovanile presente in parrocchia denominato “In Cammino...”, formato da circa 20 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni, guidato da padre Sallemi e da un collaboratore, contribuisce alla preparazione e alla stampa del giornalino mensile che prende il nome del gruppo stesso. Il primo numero fu pubblicato  nel dicembre del 1980, in coincidenza con la prima domenica di Avvento: i destinatari erano tutte le famiglie della parrocchia, le parrocchie di Comiso e i parrocchiani fuori sede per vari motivi.
Il giornalino curava l’informazione delle attività parrocchiali e gli avvenimenti più salienti e caratterizzanti la comunità, vi era altresì una riflessione curata dal parroco su alcuni passi biblici e testimonianze di vita vissuta che diventavano strumento di crescita per la parrocchia.
Un membro del gruppo giovani, Girolamo Alessi, intraprende intanto gli studi al seminario e il  18 giugno 1981 riceve l’accolitato presso la parrocchia Maria SS. Del Rosario di Pedalino.
25° della parrocchia
Ci si avvicina intanto ad un appuntamento di particolare rilevanza per tutta la comunità, sia a livello storico che a livello spirituale: la ricorrenza del venticinquennale della parrocchia 24 giugno 1981 quando, in una solenne celebrazione liturgica presieduta dal vescovo, alla presenza del clero comisano, la comunità gioisce e ringrazia il Signore per la benevolenza accordatale.
Esattamente dopo un anno, il 1° luglio 1982, il giovane Girolamo Alessi riceve il diaconato nella nostra parrocchia, dove continuerà a operare in tutti gli ambiti della pastorale.
Nel 1982 con la ristrutturazione dell’abside su progetto dell’ing. Antoci Franco di Ragusa, con relativa autorizzazione della curia vescovile di Ragusa e con l’approvazione della Commissione d’Arte Sacra, fu completata la struttura dell’intero complesso ad opera della ditta Sallemi Rosario e Giuseppe di Comiso.
L’edificio adibito al culto risulta essere a pinta rettangolare con un’abside semicircolare che lo separa dalla sacrestia. All’epoca la chiesa risulta piuttosto semplice perché priva di tele, mosaici e dipinti. Esistevano solo due statue: quella della Vergine Maria Immacolata, posta a sinistra dell’altare e quella del Sacro Cuore di Gesù posta in un angolo a sinistra dell’ingresso della chiesa; a destra vi era un confessionale offerto in memoria della defunta Vona Angela. Alle spalle dell’altare fu collocato un crocifisso ligneo realizzato con l’offerta donata in suffragio del defunto Occhipinti Giovanni.
Padre Sallemi nell’anno pastorale 1983 dà vita agli organismi fondanti la vita di una comunità parrocchiale, che vedono protagonisti, in uno spirito di aperta e leale collaborazione anche i laici. A tal proposito diventano operativi il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il consiglio per gli Affari Amministrativi, formati da persone elette che dovevano affrontare e risolvere gli innumerevoli problemi di una comunità in fieri.
Ancora oggi tali organismi, formati da responsabili delle realtà presenti nel territorio e dagli animatori di ogni settore della vita pastorale, lavorano per il bene della parrocchia cercando di svolgere il loro compito secondo i principi della fede.
Il 25 giugno 1983 il giovane diacono Girolamo Alessi viene ordinato sacerdote a Ragusa Ibla da S.E. Mons. Angelo Rizzo. La comunità, particolarmente coinvolta per tale evento, oltre a sostenere il giovane con la preghiera, partecipò numerosa ed entusiasta alla Celebrazione Eucaristica.
Il 25 maggio 1984, in occasione del decennale della inaugurazione della chiesa, il vescovo Rizzo consacra il tempio e contemporaneamente il nuovo altare (donato dal parroco Sallemi e dalla sorella Francesca in memoria della sorella Nunziatina), costituito da un pregevole monoblocco di marmo giallo di Siena sopra il quale poggia la mensa di marmo bianco.
Nella stessa celebrazione vengono benedetti il nuovo ambone, l’altare della reposizione del Santissimo Sacramento, il confessionale e il tabernacolo (dono di Adamo Salvatrice in Boscarino) sul quale sono raffigurati i simboli tipici dell’Eucaristia.
L’altre centrale, l’ambone e l’altare del Santissimo Sacramento sono stati realizzati dalla ditta Pulichino Giovanni di Comiso su disegni dell’ing. Antoci Franco di Ragusa.
A memoria di tale evento è stata realizzata una targa marmorea collocata nell’attuale cappella del Sacro Cuore. Va evidenziato che l’avvenimento fu talmente importante non solo per la nostra comunità, ma anche per l’intera cittadinanza, tanto che anche la stampa locale riportò la notizia.
In questi anni si svolgevano settimanalmente gli incontri interparrocchiali dell’Ultreya e del movimento “Rinnovamento dello Spirito Santo”, di cui fanno ancora parte diversi parrocchiani.
Nel gennaio 1985 nasce nella nostra comunità la devozione alle 15 visite alla Madonna di Lourdes che si concludono l’11 febbraio.
Ogni celebrazione eucaristica vespertina risulta particolarmente curata nella animazione. La recita del rosario e la lettura delle apparizioni a Bernadette preparano l’assemblea alla liturgia, creando un clima di forte spiritualità mariana che vede il suo momento culminante nella benedizione eucaristica successiva alla breve processione con il Santissimo Sacramento effettuata all’interno del tempio.
La parrocchia è dotata di un saloncino dove il pomeriggio e la sera dopo la messa gli uomini si riuniscono per giocare a carte,  a biliardo o per leggere qualche passo della bibbia. Poiché il territorio è ancora in espansione scarseggia di sevizi sociali adeguati alle esigenze dei cittadini, soprattutto la zona verso Canicarao risulta poco collegata al centro urbano e priva di luoghi di ritrovo e scuole materne: l’unico asilo esistente è quello gestito dalle suore del Sacro Cuore.
Pertanto il parroco ritiene opportuno avviare un asilo nei locali parrocchiali prestando alla comunità un servizio davvero utile ed altamente formativo, nel senso che la evangelizzazione mira a salvare i valori morali e religiosi dell’uomo senza i quali non esiste né sviluppo né rispetto dei diritti fondamentali della persona.
Per quanto riguarda il settore catechistico in questo periodo i ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana sono all’incirca 400; risultano divisi in cinque gruppi secondo i programmi stabiliti dalla Conferenza Episcopale Italiana: i primi due anni di preparazione al sacramento della confessione, un anno per il sacramento della comunione, gli ultimi due di preparazione alla cresima. I catechisti, per lo più giovani universitari e/o madri di famiglia, sono seguiti settimanalmente dal parroco, nonché partecipano a corsi di aggiornamento tenuti dalla diocesi nel tentativo di scambiarsi esperienze, arricchirsi di contenuti e attuare strategie mirate al coinvolgimento anche di adolescenti in difficoltà.
In avvento e quaresima vengono organizzati dei ritiri, vengono proiettati filmati ad hoc e vengono altresì attuate attività caritative a favore dei bambini del terzo mondo o di quelli più poveri denominate “Operazione Salvadanaio” e “Operazione Francobolli”.
Nell’Avvento del 1986 ogni classe di catechismo venne dotata di un salvadanaio di argilla destinato alla raccolta delle offerte che furono in seguito donate a Mons. Giovanni Battaglia responsabile diocesano della Caritas.
L’anno successivo fu attuata un’altra iniziativa a favore dei missionari in India, denominata “Operazione Francobollo”: consisteva nella raccolta di francobolli usati che venivano inviati nelle missioni cattoliche indiane, il cui ricavato veniva utilizzato per i bisogni più urgenti dei bambini e dalle famiglie assistite dai missionari.
Con l’ampliamento urbanistico del territorio parrocchiale è ovvio che emergono sempre più bisogni di vario genere a cui la parrocchia è chiamata a dare delle risposte concrete. Aumentando gli abitanti, il parroco da solo non può raggiungere tutti personalmente, per cui la comunità avverte forte la necessità di farsi prossima, soprattutto a chi è impedito, dalla vecchiaia o dalle malattie, a frequentare i sacramenti. Nasce così un consistente gruppo di ministri straordinari dell’Eucari-stia che il parroco nomina dopo la dovuta richiesta al vescovo.
Come si evince dai documenti presenti nell’archivio parrocchiale i fedeli da alcuni anni manifestano con insistenza che la chiesa avesse le campane; allora il parroco nel 1987 si fece promotore di una sottoscrizione dopo aver preso contatti con la ditta Italsonor di Rovato (Brescia) dietro autorizzazione della curia vescovile. In base al contratto si stabilì la fornitura di tre campane che furono consegnate alla comunità qualche anno dopo. La campana grande fu acquistata dalla comunità che reca un’immagine del Sacro Cuore con la seguente dicitura: 
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Comiso
Cuore di Gesù
Fragrante d’amore per noi
infiamma il nostro cuore
d’amore per Te.
A.D. 1989

Quella media, acquistata sempre dalla comunità, reca l’immagine della Madonna con la seguente dicitura:

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Comiso
Maria
Madre di Dio
e Madre della Chiesa
prega per noi.
A.D. 1989

Quella piccola, acquistata in memoria dei coniugi Sallemi Rosario e Burrometo Emanuela e del figlio Nunzio reca l’immagine del crocifisso con la presente dicitura:

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Comiso
Cuore di Gesù
per Crucem
ad Lucem.
A.D. 1989


Il 25 giugno 1988 la chiesa viene arricchita di tre artistici mosaici: un grande medaglione centrale nella parte sovrastante l’abside e due più piccoli sulle pareti dove sono collocati l’ambone e il tabernacolo. Tali opere furono realizzati dalla ditta Fournaiser di Piazza Armerina su disegni del prof. Micieli Giuseppe.
In occasione della benedizione degli stessi, l’artista lesse alla presenza di S.E. Mons. Angelo Rizzo e dell’intera comunità la relazione presentata alla Commissione Diocesana di Arte Sacra, che aveva espresso parere favorevole e di cui riportiamo le testuali parole: 
“Il Mosaico centrale è l’immagine del S. Cuore che mostra il cuore del Vangelo con la scritta ’Questo vi comando, AMATEVI’. Sullo sfondo una croce di luce in oro che include in alto l’occhio di Dio e in basso la colomba dello Spirito Santo. Pertanto la figurazione diventa illustrazione della SS. Trinità e dell’Amore trinitario manifestato con la croce. Il tutto è inquadrato in un circolo a temi degradanti.
La figura del Sacro Cuore nella sua struttura ha le sue radici nel Cristo Pantocratore bizantino ma è rivisitato e sintetizzato con linguaggio formale moderno. Misura completamente metri quadrati 11 circa. È il simbolo dell’Amore trinitario che vuole ricordarci di far circolare nelle nostre famiglie e tra noi lo stesso amore.
...In questo momento di festa non possiamo non ricordare la professoressa signorina Francesca Sallemi sorella del nostro parroco che, donandoci il mosaico centrale, ha voluto ricordarci dal cielo il suo amore per il Signore e per la comunità.
[Il mosaico] sull’Ambone ’Predicate il Vangelo della Pace’ (...) vuole indicare che oggi più che mai in questo mondo martoriato dalla guerra (Missili e Filo Spinato) e dalla fame (mani stecchite e imploranti) è necessario predicare e vivere la Parola (Mano di Cristo che indica il rimedio). Esso diventa un documento storico che ricorderà sempre il triste periodo di incubo dei missili a Comiso.
[Il mosaico] sul Tabernacolo ‘Ecco l’Agnello di Dio’ rappresenta il sacrificio dell’Agnello condotto al macello di cui parla il profeta Isaia e sullo sfondo la Croce sul Mondo, dal corpo dell’Agnello sacrificato scende il sangue di Cristo che redime. Le due soluzioni decorative e simboliche mantengono la verticalità delle due grosse nicchie che si aprono come per abbracciare la comunità, senza appesantirle con eccessiva decorazione (...).
A questo punto non posso non accennare alle due grandi finestre laterali delle quali è stato presentato il progetto alla Commissione Diocesana di Arte Sacra e da questa accettato. Il progetto non si è ancora realizzato per mancanza di fondi. (...)”.







Cap. 3.1 - Posa della prima pietra

Il 7 dicembre 1958 alle ore 16,00 S.E. Mons. Francesco Pennisi, alla presenza del clero comisano e di tutto un folto gruppo di fedeli, benedisse la prima pietra che contiene in un apposito incavo la pergamena custodita in un astuccio di zinco con un’epigrafe latina che a perpetua memoria dettò il rev. Sac. Don Salvatore Liuzzo, di cui riportiamo la traduzione:
“A Dio sommo bene”
Essendo sommo pontefice Giovanni XXIII e vescovo della Diocesi di Ragusa don Francesco Pennisi si colloca di rito la prima pietra fausto inizio di fede nella religione affinché sul terreno un tempo acquistato dal magnifico arciprete don Francesco Rimmaudo a pubbliche spese s’innalzi a Gesù Cristo Salvatore un sacro Tempio che per mezzo della Beata Vergine Maria del monte Carmelo riversi sull’assemblea dei fedeli la grazia divina.
7 dicembre 1958.


In quegli anni la comunità parrocchiale contava circa quattromila fedeli e l’estensione del territo-rio comprendeva la zona alle spalle della chiesa che era ancora aperta campagna.
Siccome non erano stati costruiti né la chiesa né i locali parrocchiali, come luogo di culto si conti-nuava ad usare la cappella delle suore del Sacro Cuore.


Cap.3 - Arrivo del primo parroco: P. Sallemi

Tutti si chiedevano chi sarebbe stato il nuovo parroco, alcuni facevano già il nome del Can. Salvatore Sallemi, parroco delle Anime Sante del Purgatorio di Ragusa Ibla, che fu proposto al vescovo Mons. Francesco Pennisi, il quale accettò per diversi motivi: il parroco Sallemi era stimato per santità e zelo, era stato per diversi anni vicario parrocchiale a Santa Croce Camerina, poi, parroco a Ragusa Ibla, aveva guidato la comunità per diversi anni favorendo iniziative di evangelizzazione nei quartieri (cenacoli del vangelo) e l’attività missionaria ad gentes. 
Biglietto di invito
Quando il vescovo Mons. Pennisi convocò padre Sallemi Salvatore per proporgli la parrocchia Sacro Cuore di Gesù, quest’ultimo rimase perplesso chiedendo un po’ di tempo per riflettere. Riferì la notizia ai suoi familiari, il fratello Nunzio lo incoraggiò a dare una risposta positiva al vescovo anche perché si trattava di rientrare a Comiso e di avviare la costruzione dei locali parrocchiali. Alla risposta affermativa de futuro parroco, la giunta parrocchiale di Azione Cattolica si preoccupò di invitare tutto il clero zonale alla celebrazione di accoglienza come si evince dallo stesso invito qui riportato.
Così il 22 settembre 1957 padre Sallemi fece l’ingresso nella cappella Sacro Cuore e fu una grande festa per la comunità parrocchiale che ebbe finalmente il primo parroco.
Fu accompagnato dalla comunità parrocchiale delle Anime sante del Purgatorio, dispiaciuta per il trasferimento; alla celebrazione per l’insediamento erano presenti il Vicario Generale, diversi sacerdoti di Ragusa e i sacerdoti di Comiso.
Nel suo discorso di parroco disse: “Mi sarebbe stato più facile dire di no, ma visto che il Vescovo mi ha interpellato considerandomi adatto per questa nuova parrocchia ha detto sì, nella sua proposta ho letto la volontà di Dio; di certo i sacrifici da affrontare saranno tanti: costruire la chiesa e far crescere la comunità che ancora deve raggiungere una forte identità”.
Arrivo di P. Sallemi
Si cantò il Te Deum di ringraziamento dopo la benedizione eucaristica perché il Signore aveva provveduto a dare un pastore a questa giovanissima parrocchia. La cerimonia si concluse con un rinfresco offerto dalla famiglia Sallemi nel giardino dell’istituto delle suore.
Padre Sallemi iniziò la sua attività pastorale con l’aiuto delle suore di cui curò la formazione spirituale nonché delle bambine ospiti dell’Istituto. Dal punto di vista economico la parrocchia non aveva soldi, anzi piccoli debiti per aver acquistato il materiale necessario per l’attività parrocchiale.