Nei giorni 16 e 17 ottobre si è tenuto a Roma il 1° incontro internazionale dal tema “Nuovi evangelizzatori per la nuova evangelizzazione”, che ha radunato attorno a papa Benedetto più di 100 realtà ecclesiali impegnate sul fronte del primo annuncio, per un totale di circa 11.000 persone.
Ma cosa si intende quando si parla di “Nuova evangelizzazione”?
Fu per primo Giovanni Paolo II a sottolineare, agli inizi del suo pontificato, l’urgenza di una "evangelizzazione nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nella sua espressione". (Disc. alla XIX Assemblea del CELAM, 1983). In fondo non è poi nulla di “nuovo”, ma si tratta di riscoprire e riattualizzare la vocazione di ogni comunità cristiana: “evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare"…(Evangelii nuntiandi 14). Sulla scia di queste parole, Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI poi, hanno invitato i cristiani a considerare l’evangelizzazione come una delle attività pastorali della Chiesa ma come la manifestazione della sua stessa natura e della sua missione, segno della presenza dello Spirito Santo che la anima e la guida.
La nuova evangelizzazione può infatti essere considerata come la risposta dello Spirito Santo alla crescente secolarizzazione della società, che sempre più si è allontanata da Dio, una società dove l’edonismo, l’individualismo, il consumismo, l’ateismo hanno impregnato ogni ambito del vivere umano, facendo dimenticare la fede a molti uomini del nostro tempo. Pertanto, mentre nei secoli scorsi l’impegno missionario della chiesa era rivolto ai paesi poveri del terzo mondo, oggi è l’Europa stessa, e la società occidentale più in generale, a dover essere “ri-evangelizzata”. Urge infatti sempre più la necessità di far risuonare l’annuncio d’amore del Vangelo tra le menti sorde e assopite degli uomini di oggi.
É per questo che il Papa ha istituito nel dicembre del 2010 il “Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione” guidato da Mons. Rino Fisichella che ha il compito di coordinare i vari movimenti e associazioni impegnate già da anni in questo ambito come le “Cellule parrocchiali di evangelizzazione”, la “Scuola di evangelizzazione S. Andrea”, i “Corsi Alpha”, le “Sentinelle del mattino”, solo per citarne alcune.
Ma in cosa consiste la “Nuova evangelizzazione”?
Per molti, la nuova evangelizzazione consiste in primo luogo nell’andare verso le persone che si sono allontanate dalla Chiesa e dalla fede, verso i battezzati che hanno perso la loro identità cristiana. Si tratta inoltre di aiutare i cristiani che hanno ricevuto i sacramenti a diventare dei cristiani “evangelizzati”, vale a dire aiutarli a riscoprire la loro relazione personale con Cristo, poiché l’essere cristiani nasce dall’incontro con una persona viva e operante: Gesù Cristo.
Durante l’incontro romano il Papa ha incoraggiato i nuovi evangelizzatori a rinnovare l’impegno nel portare a tutti l’annuncio del Vangelo con lo stesso slancio delle prime comunità cristiane ed ha esclamato: “Dobbiamo sempre credere nell’umile potenza della parola di Dio e lasciare che Dio agisca!”.
Ha ricordato inoltre che “il seme della Parola, come narra la parabola evangelica del seminatore, cade anche oggi ancora in un terreno buono che la accoglie e produce frutto. I nuovi evangelizzatori sono parte di questo campo che consente al Vangelo di crescere in abbondanza e di trasformare la propria vita e quella di altri”, e che “nel mondo, anche se il male fa più rumore, continua ad esserci il terreno buono”.
Ha poi concluso il suo discorso “svelando” il segreto di una evangelizzazione efficace: “Il mondo di oggi ha bisogno di persone che annuncino e testimonino che è Cristo ad insegnarci l’arte di vivere, la strada della vera felicità, perché è Lui stesso la strada della vita; persone che tengano prima di tutto esse stesse lo sguardo fisso su Gesù, il Figlio di Dio: la parola dell’annuncio deve essere sempre immersa in un rapporto intenso con Lui, in un’intensa vita di preghiera”.
La società odierna ha bisogno di uomini e donne innamorate di Dio, che prima ancora di parlare agli altri di Dio, sappiano parlare a Dio nel silenzio della preghiera, uomini e donne che fiduciosi nella Sua Parola abbiano il coraggio di “gettare le reti” nel mare burrascoso del mondo di oggi!
Davide Mezzasalma
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