Il 27 novembre 1997, dopo solo due anni di parrocato, don Filippo Ruggieri fu trasferito a Scoglitti, suo paese natale e arrivò don Enzo Barrano. La comunità, superato il momentaneo sbandamento dovuto al repentino trasferimento di don Filippo, accolse cordialmente il nuovo parroco organizzando una celebrazione ad hoc per salutare la partenza dell’uno e l’arrivo dell’altro. A conclusione della messa nel saloncino parrocchiale seguì una fraterna e gioiosa condivisione.
Don Enzo, dopo aver preso i primi contatti con i gruppi esistenti all’interno della parrocchia e aver constatato le caratteristiche del territorio visitando le famiglie, si accorse che un ambito su cui agire, per rendere alla comunità un servizio più efficace, era quello liturgico, nel senso di incrementare il numero dei ministri straordinari della comunione eucaristica.
Individuate alcune donne della comunità, in aggiunta di quelle già in servizio, provvede lui stesso ad una adeguata formazione per quel compito così delicato. Dopo alcuni mesi, alla presenza di S.E. Mons. Angelo Rizzo, il gruppo viene sottoposto ad una verifica seguita dalla consegna del mandato durante una celebrazione eucaristica effettuata nei primi giorni del giugno 1998. Nello stesso periodo viene ratificato l’atto d’acquisto dei locali siti in via B. Buozzi adibiti tutt’oggi a deposito dei viveri donati dai parrocchiani ogni ultima domenica del mese e della cui distribuzione alle famiglie bisognose si occupano i membri della San Vincenzo.
La comunità avvertì il cambiamento anche per una nuova impostazione pastorale basata sul sistema “Cellule di Evangelizzazione” mirate a coinvolgere tutti i quartieri della parrocchia. Don Enzo, per attuare l’obbiettivo pastorale, pensò, nell’estate del 1998, di preparare adeguatamente i responsabili tramite un corso di formazione leaders, basato sul “Manuale addestramento leaders - sistema di cellule parrocchiale di evangelizzazione” riveduto e ampliato dalla parrocchia di Sant’Eustorgio di Milano e stampato dalla nostra diocesi. Il corso prevedeva diverse tappe al fine di far maturare l’importanza di “uscire” dalle mura della parrocchia per essere presenza viva nel territorio. Infatti i gruppi, diventati cellule di evangelizzazione, cominciarono nel nuovo anno pastorale a riunirsi presso le case dei leaders o di un cellulino, e a maturare una spirito di servizio facendosi carico dei bisogni più immediati dell’oikos (ambiente in cui si opera concretamente). Le cellule si riuniscono settimanalmente ora per ascoltare la Parola attraverso un insegnamento uguale per tutti i membri, registrato precedentemente dal parroco; ora per riflettere sul brano del vangelo della domenica successiva, dando spazio a risonanze e condivisioni che prendono spunto dalla vita quotidiana e dalla crescita della fede di ciascun partecipante. Le cellule, quindi, al proprio interno svolgono un compito basilare di approfondire la Parola, di sviluppare le diverse sfaccettature della preghiera (lode, ringraziamento, intercessione e guarigione), di favorire l’amore tra i vari membri in un atteggiamento di assiduo e fedele servizio; quest’ultimo si esplica in diversi ambiti: dall’animazione delle celebrazioni al mantenimento del decoro dei locali parrocchiali di cui si occupano settimanalmente più cellule.
Nell’autunno del 1999 la Missione Francescana Cittadina promossa dal vicariato zonale in occasione del Giubileo del 2000 pone al parroco l’esigenza di suddividere il territorio in zone pastorali affidate a un gruppo cellula promotore di ogni iniziativa pastorale. I membri della cellula in avvento spazzavano la Parola presso le famiglie che si rendevano disponibili, e in quaresima coinvolgevano gli abitanti del quartiere a partecipare alla via crucis itinerante, che si aggiungeva a quella tradizionale celebrata in chiesa dopo la messa vespertina del venerdì.
La dimensione comunitaria si evidenziava non solo con i ritiri svolti a Canicarao la prima domenica di avvento e di quaresima, ma anche, sistematicamente, la sera di ogni ultimo mercoledì del mese quando, seguendo la stessa modalità dell’incontro di cellula, ci si riuniva in chiesa per ascoltare un insegnamento tenuto dal parroco previo ampio spazio al canto di lode, alle condivisioni e alle testimonianze.
Una lodevole iniziativa vide alcune famiglie della nostra comunità disposte ad ospitare per qualche giorno giovani provenienti da tutta Europa, per creare uno spirito di comunione tra i giovani di Comiso e gli ospiti francesi, prima di partecipare alla G.M.G. celebrata da S.S. Giovanni Paolo II a Roma in occasione del Giubileo, dove un gruppo di giovani della nostra parrocchia, accompagnati da don Enzo, visse una esperienza indimenticabile.
Visti i frutti della missione francescana cittadina svoltasi a Comiso, il Consiglio Pastorale Parrocchiale ritenne opportuno ripetere ogni anno, nel periodo che va dalla ottava di Pasqua fino al mese di maggio, la “Missione Porta a Porta” nel territorio parrocchiale, i cui abitanti sono preventivamente avvisati da una lettera scritta dal parroco e distribuita dai membri delle cellule. Nel 2001 la prima “Missione porta a Porta” è affidata (come succederà quasi ogni anno) ai membri del gruppo Rinnovamento dello Spirito di Ragusa che, coordinati dal signor Enzo di Natale, a due a due si recano presso le famiglie che intendono accogliere la Parola e che si rivelano propense ad esternare i propri bisogni più diversi a persone estranee. I bisogni emersi venivano comunicati al parroco che, a seconda della necessità, incaricava i responsabili di zona per ovviare alle difficoltà. Alla luce dei dati forniti dai missionari emerge l’esigenza di tanti ammalati (nuovi) di ricevere l’Eucaristia, per cui il parroco, visto tra l’altro che il mandato dei ministri straordinari della comunione eucaristica era in scadenza, avverte la necessità di cambiare i componenti del gruppo e aumentarne il numero. Gli stessi seguirono un corso tenuto da un ministro straordinario, delegato dal parroco, basato su riflessioni sull’Eucaristia. A conclusione di tale formazione il parroco dà l’incarico ad acta a tutti i ministri su indicazione del vescovo Rizzo, perché la diocesi era impegnata nei lavori assembleari del sinodo.
Il 23 settembre del 2000 S.E. Mons. Angelo Rizzo infatti inaugurò i lavori del I° Sinodo Diocesano, evento di particolare rilevanza nel contesto storico culturale di inizio millennio e secolo per “Edificare la città di Dio e dell’uomo del terzo millennio”.
I lavori sinodali furono preceduti dall’elaborazione dei “lineamenta” predisposti all’interno di ogni comunità parrocchiale della diocesi per ciascun ambito: Famiglia, Giovani, Ministri, Liturgia, Catechesi e Beni Ecclesiastici. La nostra comunità ebbe quattro rappresentanti tra i 105 complessivi che formavano l’assemblea sinodale: il parroco don Enzo Barrano, Digiacomo Giovanni, Farruggio Tina, Frisa Francesca i quali per tre mesi, due volte la settimana, si recavano a Ragusa per partecipare ai lavori assembleari.
A livello logistico va detto che per le celebrazioni domenicali vespertine venivano usate in chiesa delle sedie per integrare il ridotto numero dei posti dei banchi presenti. Siccome le medesime non avevano una adeguata sistemazione si ritenne utile creare uno spazio ad hoc ricavato dal sottoscala che porta alla cantoria. Tale struttura, rivestita in vetro fumè, su un lato presenta un decoro religioso, sull’altro una anta scorrevole, che ne permette l’opportuno utilizzo, è stata realizzata nel gennaio 2001, grazie al contributo offerto dalla famiglia Modica in memoria della defunta Maiorana Graziella.
Il 25 maggio 2001, 17° anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale, S.E. Mons. Angelo Rizzo benedice il fonte battesimale restaurato in memoria dei coniugi Cassarino biagio e Sciortino Giuseppa che viene collocato alla destra dello ingresso principale della chiesa. In tale occasione il vescovo invita i partecipanti alla messa vespertina a rinnovare la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù apponendo la propria firma su un apposito registro. Quell’anno Mons. Rizzo fu il primo a firmare sottoscrivendo un pensiero augurale, compiendo così un gesto da perpetuare il 25 maggio di ogni anno.
La festa del Sacro Cuore di Gesù annovera in quell’anno una nuova iniziativa denominata “Passeggiata del Cuore” realizzata da un gruppo di giovani impegnati che vuole dare un tocco di novità alla festa nel coinvolgimento dei ragazzi del catechismo e dei rispettivi genitori. Tale manifestazione offre ai ragazzi l’opportunità di partecipare ordinatamente in una leale competizione che costituisce un’occasione per incontrare i giovani educatori che portano in sé una gioiosa proposta educativa e formativa.
Prima della benedizione del parroco, che segna l’inizio della passeggiata, a tutti i partecipanti vengono distribuiti cappellini e magliette, a conclusione solo i ragazzi ricevono un ricordo. L’iniziativa è rivolta ai ragazzi dai 7 anni in su, il mezzo è la bicicletta, il percorso viene studiato dagli organizzatori che ispezionano le vie più adatte e ne segnano le tappe con le opportune pause. Vengono fatte ovviamente le opportune richieste alle autorità competenti anche se la vigilanza delle strade chiuse al traffico è curata dagli stessi organizzatori; è previsto inoltre il servizio di ambulanza curato anch’esso da alcuni membri della comunità, infatti, il medico, l’infermiere e l’autista mettono a disposizione la loro professionalità nella logica cristiana che il dono di ciascuno arricchisce tutti.
Dopo la festa, dal 12 al 19 luglio, la comunità, in continuità con i tradizionali pellegrinaggi di padre Sallemi presso santuari mariani, decide, su proposta del Consiglio Pastorale, di organizzare un pellegrinaggio a Medjugorie. La particolarità di tale pellegrinaggio consiste nello sperimentare uno stile di vita imperniato sulla frugalità dei pasti, sullo spirito di preghiera e di sacrificio in un clima di fraterna e gioiosa condivisione. Sempre nella stessa estate, per evitare la dispersione dei membri della comunità, si istituisce un incontro settimanale tenuto dal parroco o da altri presbiteri invitati ma trattare temi di catechesi, nell’ottica che il cristiano non va mai in ferie.
Nello stesso periodo la novità più feconda è costituita dal rapporto di collaborazione pastorale con la comunità di Ragusa “Eccomi, Manda Me” guidata da don Salvatore Tummino che, tramite la realizzazione di svariati corsi di evangelizzazione con tematiche bibliche, sviluppa un clima di fervente crescita spirituale e di entusiastico annuncio della Parola. Questo gemellaggio ci fece capire che il Signore chiamava anche noi ad utilizzare questi strumenti pastorali. All’inizio abbiamo ricevuto i corsi dai fratelli della comunità “Eccomi, Manda Me”, il primo è stato il Corso Nuova Vita; a poco a poco la nostra comunità si è attrezzata per preparare i corsi autonomamente, tanto che nel 2005 è nata una commissione parrocchiale proprio per calendizzare, organizzare e celebrare i vari corsi durante l’anno pastorale.
Il 25 settembre 2001 arrivo processionalmente dall’attiguo istituto delle suore il quadro raffigurante il Sacro Cuore di Gesù che parlò alla Beata Maria Schininà. La giovane nobildonna era in dubbio se lasciare Ragusa per andare a servire Gesù nei poveri oppure seguire il consiglio del suo confessore che la invitava a svolgere l’apostolato restando in città. Un giorno, mentre la beata era in preghiera sentì forte e inequivocabile una voce che le disse: «Obbedisci ai miei ministri». La nostra comunità, grazie al particolare legame con le suore, accolse e fece onore al quadro che fu collocato ai piedi dell’altare e vide un susseguirsi di fedeli che manifestarono in vario modo la devozione al Cuore di Gesù.
Nel 2002 il fonte battesimale viene abbellito di un artistico mosaico a forma rettangolare offerto dalle famiglie Mezzasalma e Taranto in memoria dei loro defunti, raffigurante un simbolo battesimale. Qualche mese dopo si procede a sostituire i banchi preesistenti grazie al contributo generoso dei membri della comunità (cellule: 1,2,5,8,10,13; famiglie: Iapichella – La Terra, Inghilterra, Digiacomo Salvina, Barrano, Aparo Francesca, Farruggio, Bennardo S. – Micieli M. – Pulvirenti G. – Corallo M., sorelle Matarazzo, Giudice Giuseppe) e dalle donazioni erogate in suffragio dei defunti (Petitto M. Concetta, Cassarino Stella, Barone Antonio, Cicero A. – Diara L. – Barone B. – Meli G. – Iapichella S., Bertino Stefano Giovanna e Michele, coniugi Faro Giuseppe e Giuseppa, Distefano – Incremona, Montesano Concetta, Cilio Raffaele e Elia Nunziata, Dibernardo Giovanni, Chiarandà Rosario, Rimmaudo Giovanni e Ciarcià Nunziatina, Amodei Nunzio, Amatu Rosario, Vitale Vincenzo, Giurdanella Raffaele). Nello Stesso anno viene acquistata in memoria di Incardona Antonio una statua raffigurante Gesù Risorto e l’arredo liturgico si impreziosisce di un calice e di una patena finemente lavorati offerti dalle sorelle Matarazzo.
Uno dei punti forti della pastorale continua ad essere la preparazione ai sacramenti di iniziazione cristiana dei ragazzi affidata ai catechisti che vengono formati non solo da don Enzo ma, suddivisi per fascia, hanno come punto di riferimento un responsabile delegato dal parroco. Questo consente un’articolazione più proficua per coinvolgere i genitori sia in incontri mensili di catechesi tenuti o dal responsabile di fascia o dal catechista, sia in incontri di fraternità gioiosa, sia nella liturgia domenicale tradizionalmente dedicata ai ragazzi dove diventano protagonisti assieme ai loro figli (accoglienza, proclamazione della Parola, processione offertoriale, preghiera dei fedeli).
L’importanza della preghiera a livello personale e comunitario spinge il parroco ad istituire l’adorazione ogni venerdì dalla conclusione della messa mattutina alla celebrazione della messa vespertina dove ogni membro sceglie un turno di un’ora, mentre alle 21,00 è tutta la comunità che si raccoglie ai piedi di Gesù Eucaristia.
Un’opportunità di evangelizzazione è data da una realtà presente nel territorio parrocchiale: “Il Centro di Accoglienza e di Amicizia” avviato e gestito dalla signora Enza Montagna. I soci di tale struttura sono per lo più vedove, persone sole e anziane di Comiso, che utilizzano i locali tutti i giorni nelle ore pomeridiane, per stare insieme qualche ora dedicandosi ad attività ricreative quali giochi, recite, concorsi canori, e altro; in più il sabato sera e la domenica il centro si trasforma in una vera e propria sala da ballo. In questo contesto si realizza il piano pastorale del parroco, grazie ad una coppia leader di cellula che, facendo parte di tale associazione, costituisce un raccordo naturale tra la parrocchia e il centro stesso; infatti i soci vengono coinvolti in tutte le iniziative a carattere spirituale:
- ogni mercoledì pomeriggio don Enzo o chi per lui si reca al Centro per tenere una catechesi;
- nel periodo quaresimale vi si celebra la Via Crucis;
- nel mese di maggio la Madonnina viene ospitata e diventa occasione di gioia e di intensa preghiera comunitaria;
- a conclusione del mese mariano di solito viene celebrata la santa messa;
- il sabato notte un gruppo di soci anima un turno di adorazione.
- nel periodo quaresimale vi si celebra la Via Crucis;
- nel mese di maggio la Madonnina viene ospitata e diventa occasione di gioia e di intensa preghiera comunitaria;
- a conclusione del mese mariano di solito viene celebrata la santa messa;
- il sabato notte un gruppo di soci anima un turno di adorazione.
È doveroso ricordare la piena disponibilità dei soci, nella figura della presidente, nel tenere a disposizione i locali qualora la parrocchia ne avesse fatto richiesta:
- preparazione dei bozzetti per l’infiorata;
- recital dei ragazzi del catechismo a Natale e per Pasqua.
- preparazione dei bozzetti per l’infiorata;
- recital dei ragazzi del catechismo a Natale e per Pasqua.
All’interno della comunità intanto il Consiglio Pastorale Parrocchiale su suggerimento del gruppo liturgico decide di affiancare, al gruppo dei ministranti ragazzi, un gruppo di ministranti adulti. Questo gruppo viene creato per favorire il senso di corresponsabilità dei laici e nasce dalla sensibilità di alcuni parrocchiani (uomini e donne) che si riuniscono settimanalmente per approfondire la liturgia e le modalità di servizio da applicare non solo nelle celebrazioni solenni ma anche nelle celebrazioni feriali vespertine. In conseguenza di tale impegno parecchi componenti di questo gruppo furono scelti dal parroco come ministri straordinari della comunione eucaristica per creare un ricambio con i precedenti e furono avviati, secondo le disposizioni dell’Ufficio Liturgico Diocesano, a seguire un corso di formazione.
Il parroco don Enzo, supportato dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, curò con solenne attenzione tutti i preparativi; in primis, vista la concomitanza della festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù con gli anniversari sacerdotali, stabilì di effettuare la celebrazione eucaristica all’esterno della chiesa utilizzando, però, la piazzetta Sacro Cuore dal momento che la piazza Majorana era in fase di ristrutturazione.
La celebrazione eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Paolo Urso, vide la presenza anche di S.E. Mons. Angelo Rizzo e del clero zonale di Comiso con le rispettive comunità parrocchiali. Data l’eccezionalità dell’evento furono presenti, fra l’altro, il sindaco Giuseppe Digiacomo in rappresentanza del Comune, il presidente Franco Antoci in rappresentanza della Provincia Regionale di Ragusa (entrambi accompagnati da alcuni membri delle rispettive amministrazioni). Durante la celebrazione padre Sallemi, particolarmente commosso, dopo aver ringraziato il Signore, fece una brave cronistoria della nascita e dello sviluppo della parrocchia rimarcando più di una volta che i suoi 60 anni di sacerdozio, uniti a 40 anni degli altri due, sommavano 100 anni di grazie spirituali. A conclusione della funzione, il sindaco rivolse un breve augurio e consegnò a padre Sallemi una targa ricordo, il sacerdote distribuì a tutti i presenti una coroncina del Santo Rosario.
Nell’estate del 2003. dopo l’esperienza fatta a Cuneo presso la “Città dei Ragazzi” - Movimento contemplativo missionario Charles de Foucauld, guidato da padre Andrea Gasparino, nella nostra parrocchia nasce l’adorazione eucaristica giornaliera: dalle 7,30 alle 8,30 e dalle 9,30 alle 11,00 ed il sabato notte dalle 23,00 alle 5,00 della domenica mattina, con una turnazione di un’ora di gruppi o di singoli membri.
Sempre nello stesso anno alcuni giovani della parrocchia, invitati più volte dalla comunità “Eccomi Manda Me” di Ragusa, partecipano alla “Gioia del sabato sera”. Questa esperienza di evangelizzazione, organizzata una volta al mese presso il Teatro Tenda di Ragusa, era rivolta principalmente ai giovani per annunciare la presenza viva di Gesù attraverso canti di lode, mimi, testimonianze e adorazione eucaristica. I giovani, entusiasti dell’iniziativa, e vista la già esistente collaborazione con la comunità, decisero in piena armonia con il parroco e sotto la guida dei responsabili di Ragusa di far nascere un Gruppo di Evangelizzazione Parrocchiale con la medesima finalità. I membri di tale gruppo si incontravano ogni settimana per pregare e predisporre la serata di evangelizzazione (scegliere i canti, preparare i mimi, il brano del vangelo e le testimonianze); all’inizio tale strumento fu utilizzato per il nostro quartiere, in particolare a conclusione del mese di maggio nelle varie zone del territorio della parrocchia e il sabato alla vigilia della festa esterna del Sacro Cuore. La missione evangelizzatrice non si fermò soltanto all’interno della nostra comunità, ma riuscì a portare l’annuncio anche in altre comunità.
Nel 2004 la “Missione Porta a Porta” concordata tra il nostro parroco e il priore del Santuario dell’Immacolata di Comiso, frà Angelo Busà, venne affidata ai frati francescani provenienti dalla Sicilia e non solo. Stavolta, perciò, fu la nostra comunità a farsi carico per due settimane, non solo di accompagnare i frati nelle famiglie, ma anche di sostenere le spese complessive di vitto e alloggio per tutti i frati in missione.
Il loro servizio si esplicò a tempo pieno nel senso che la mattina visitavano le scuole di ogni ordine e grado portando la gioia del vangelo; nel pomeriggio alcuni testimoniavano la loro vocazione ai ragazzi del catechismo e alle loro famiglie; altri andavano a due a due di porta in porta ad evangelizzare; la sera, accompagnati dai responsabili dei vari gruppi, animavano i centri ascolto; in chiesa inoltre c’era sempre qualche frate disponibile per le confessioni. Questa iniziativa ancora oggi viene ricordata con entusiasmo perché portò una ventata di novità nella routine e contribuì ad interpellare tante coscienze avvicinandole a Gesù e alla comunità.
In questo anno a livello liturgico parecchi giovani vengono inseriti nel gruppo dei ministri straordinari a sostituzione dei membri più anziani. Grazie a loro, infatti, furono promosse diverse iniziative per far sentire sempre di più agli ammalati la presenza della comunità: a natale si cominciò a far dono dei bambinelli preparati dai ragazzi del post-cresima e a pasqua i rametti di ulivo; a volte, a piccoli gruppi, giovanissimi e giovani accompagnavano i ministri presso gli ammalati per vivere insieme a loro qualche momento di serenità.
Nella primavera del 2004 le preesistenti crocette di marmo bianco poste sui quattro pilastri, già benedette da S.E. Angelo Rizzo, in occasione della inaugurazione della chiesa, avvenuta il 25 maggio 1974, vengono abbellite e valorizzate con mosaici a forma romboidale realizzati dalla ditta Fournaiser di Piazza Armerina, la stessa dei mosaici dell’abside.
In occasione dell’anno eucaristico internazionale, la comunità nell’estate del 2005 decise di organizzare un pellegrinaggio a Lourdes per onorare Colei che col suo “sì” incondizionato ha permesso l’incarnazione di Gesù.
Nell’ottobre del 2005, dietro richiesta al vescovo da parte del parroco, arrivò don Giovanni Medica, primo vicario parrocchiale nella storia della nostra comunità, la quale accolse con gioia il sacerdote che riuscì ad accattivarsi le simpatie dei giovani che già frequentavano la parrocchia. Avvertendo subito in maniera intensa il problema di coinvolgere i giovani più lontani preparò una tre sere, collaborato dal gruppo di evangelizzazione parrocchiale, per trattare tematiche giovanili. A questo punto bisogna evidenziare che i locali, originariamente progettati come canonica, per esigenze pastorali ad aule per il catechismo, all’arrivo del vicario parrocchiale, furono riconvertiti all’originaria destinazione d’uso. La diocesi, dimostrandosi particolarmente sensibile a questa necessità erogò un contributo che servì a ristrutturare e arredare i locali della canonica, realizzando tra il 2005 e il 2006 due mini appartamenti funzionali per le essenziali esigenze sia del parroco che del vicario parrocchiale. Don Enzo, convinto che la collaborazione col vicario dovesse essere a 360 gradi, coinvolse don Giovanni Medica in tutti gli ambiti pastorali in una normale alternanza del loro operato. Un’altra peculiarità che contraddistinse il vicario fu il mettere a disposizione della nostra comunità il corso da lui ideato e strutturato “Tempo di ricerca” che trovò una comunità già matura nei corsi di evangelizzazione per cui fu inserito nel calendario annuale anche questo appuntamento.
Venuti a mancare i locali per il catechismo dei ragazzi, alcune catechiste da subito misero a disposizione le loro abitazioni per svolgere regolarmente gli incontri. Nei periodi forti dell’anno liturgico le fasce (confessione e comunione) a Natale, (cresima) a Pasqua curavano l’allestimento di un recital nello spirito di un sempre maggiore coinvolgimento dei ragazzi e delle famiglie invitate per la festa.
Il 2 aprile 2006, esattamente un anno dopo la scomparsa di S.S. Giovanni Paolo II, la comunità vive con tristezza grande la perdita di padre Sallemi Salvatore, consapevole che è venuta a mancare una figura paterna e benevola conosciuta in tutta la città. La notizia della sua scomparsa fu veramente un lutto cittadino perché quell’unico sacerdote che ancora usava la talare, sempre presente a tutti gli appuntamenti cittadini, e perciò, conosciuto e apprezzato per le sue innegabili doti umane e spirituali, lasciava un vuoto nel cuore di tanti, non solo dei familiari.
La comunità si comportò come si comporta una famiglia quando perde una persona cara: organizzo, in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Diocesano, la messa di suffragio cercando di coinvolgere tutte le realtà (movimenti e comunità parrocchiali cittadine) che volevano testimoniare il loro affatto e la loro stima al defunto. Il funerale, presieduto da S.E. Mons. Paolo Urso, concelebrato dal vescovo di Agrigento S.E. Mons. Carmelo Ferraro, nonché carissimo amico del defunto, dal vicario generale don Salvatore Puglisi e da numerosi confratelli, ebbe luogo il giorno dopo, presso la chiesa di San Biagio, alla presenza dei seminaristi, di parecchie suore del Sacro Cuore e di un folto numero di laici. Alle esequie erano presenti, tra l’altro, alcuni rappresentanti delle autorità civili comunali e provinciali. La celebrazione eucaristica del trigesimo di padre Sallemi fu presieduta nella nostra parrocchia da S.E Mons. Carmelo Ferraro vescovo di Agrigento. A conclusione la famiglia Sallemi, nel ringraziare la comunità per la vicinanza al loro dolore, regala alla parrocchia un quadro con la foto di padre Sallemi da allora collocata nell’ufficio chiamato ancora oggi stanza di padre Sallemi.
Nel 2006 a livello pastorale vengono portate avanti diverse iniziative:
- una di queste, particolarmente rilevante, viene suggerita dal nostro vescovo da attuare, nei tempi forti dell’anno liturgico, in tutte le comunità parrocchiali della diocesi e che vede la nostra comunità rispondere con solerzia. La proposta di cui si sta parlando è la messa in atto dei centri di ascolto; va eviden-ziato che questo strumento pastorale è stato sempre utilizzato dai vari sacerdoti che hanno guidato la nostra parrocchia e in modo particolare da don Enzo il quale li ha sempre privilegiati per avvicinare i lontani attraverso la presenza viva nel territorio dei membri impegnati. Per preparare i centri d’ascolto il vicariato foraneo di Comiso predispone un corso di formazione di tre sere per gli “animatori”, tenuto ogni sera da un sacerdote diverso, per riflettere sul tema prescelto dal vescovo per l’anno pastorale Educhiamoci all’ascolto della Parola, il primo di una programmazione quadriennale così articolata: Educhiamoci alla relazione con Dio e con i fratelli; Educhiamoci alla celebrazione; Educhiamoci alla Carità. A conclusione della formazione tutti gli animatori delle varie comunità parrocchiali ricevettero il mandato dal vescovo durante una funzione liturgica nella chiesa di San Biagio. L’iniziativa non incontrò ostacoli in quanto il nostro territorio era già suddiviso in zone pastorali dove operavano quindicinalmente coppie di predicatori.
- Piuttosto coinvolgente per il post-cresima, i giovanissimi e i giovani della comunità, fu la realizzazione della “Via Crucis Vivente”. In realtà tale attività, già attuata un decennio prima, viene riproposta nello spirito di evangelizzazione dei giovani verso altri coetanei
I giovani erano responsabili della composizione statica delle singole stazioni e dell’animazione attraverso i canti; i giovanissimi e i post-cresima si preoccupavano di impersonare i vari personaggi. Gli adulti componenti delle cellule collaboravano stabilendo il percorso e leggendo le meditazioni che accompagnavano i brani della Sacra Scrittura. Ogni venerdì sera così parecchi giovani e adulti riuscirono a creare nel quartiere scelto un clima di attesa e gioiosa partecipazione.
Il Consiglio Pastorale, nel tentativo di diffondere la preghiera a Maria a quante più famiglie possibili, nel maggio dello stesso anno decide di affidare una statua della Madonnina ad ogni cellula operante in una porzione del territorio, in modo che complessivamente ci furono 10 Madonnine che circolavano in tutto il territorio parrocchiale. Il gruppo responsabile della singola zona curava gli appuntamenti di preghiera concordandoli con la famiglia ospitante; la sera precedente lo spostamento in un’altra famiglia, si teneva in un centro ascolto dove veniva letto e commentato il brano del vangelo della domenica successiva; inoltre sistematicamente per tutto il mese di maggio si programmavano le benedizioni delle case attuate alternativamente da entrambi i sacerdoti. Tale proposta pastorale, anche se inizialmente determinò qualche perplessità nei gruppi, timorosi di non trovare disponibilità presso le famiglie del quartiere per tutto, il mese di maggio, in realtà si dimostrò molto fruttuosa, in quanto divenne occasione preziosa per pregare e diede l’opportunità di far circolare della buona stampa (libri spirituali, libri di preghiera, vangeli e quant’altro potesse essere utile per una sana lettura) e diffondere il programma dettagliato della festa.
La festa del 2006 fu la prima che la comunità celebrò senza la presenza di padre Sallemi, perciò si sentì il bisogno di ricordarlo affettuosamente con una mostra che segnasse le tappe fondamentali della sua vita, seguendo un percorso di crescita umana e spirituale. La mostra fu ideata e organizzata da alcuni giovani della comunità che contattarono la cognata Biagia Baglieri e le nipoti Nella e Nunziella Sallemi, le quali gentilmente fornirono il materiale fotografico e alcuni scritti autografi di padre Sallemi. Va precisato inoltre che grazie alla disponibilità della famiglia Sallemi l’archivio parrocchiale oggi possiede le copie dei documenti forniti che hanno adeguatamente e opportunamente colmato il vuoto preesistente.
Nell’estate dello stesso anno il parroco avvia dei contatti con mons. Antonio Fallico, parroco della parrocchia Santa Maria di Ognina, responsabile del progetto pastorale “Missione Chiesa-Mondo” e promotore delle Comunità Ecclesiali di Base dette più comunemente C.E.B. La conoscenza di tale realtà comporta un naturale sviluppo della struttura già presente nella nostra pastorale poiché essa prevede una presenza più capillare della parrocchia nel quartiere, visto che i quartieri sono notevolmente differenziati sia per quanto riguarda la struttura urbanistica (presenza di condomini nelle zone periferiche e case monofamiliare nella zona più antica) sia per quanto riguarda l’appartenenza socio-economica.
Don Enzo, convinto di attuare un servizio migliore per i suoi parrocchiani, sottopose al Consiglio Pastorale tale innovazione, da attuare in via sperimentale nella zona più periferica del territorio e precisamente nel quartiere Canicarao. Da questo momento si pensa di affidare alla protezione della Vergine Maria tutte le 10 zone pastorali in cui è suddiviso il territorio parrocchiale; ogni zona infatti assume uno dei tanti appellativi con cui la Chiesa nei secoli si è rivolta alla Madre di Dio di cui riportiamo una tabella esplicativa:
zona 1) Cuore Immacolato di Maria
zona 2) Maria Ausiliatrice
zona 3) Regina della Pace
zona 4) Maria Assunta
zona 5) Madonna del Rosario
zona 6) Maria Regina
zona 7) Madre della Chiesa
zona 8) Madre di Dio
zona 9) Vergine Madre
zona 10 ) Madre del Signore
Il Consiglio pastorale si espresse in maniera favorevole per cui il parroco presentò il progetto al vescovo che lo approvò, tanto che il 22 ottobre 2006 durante una celebrazione eucaristica conferisce il mandato a Digiacomo Giovanni e Fianchinio Salvatore (opportunamente formati) che si prenderanno cura della prima C.E.B.: un animatore delle catechesi permanente biblica e un coordinatore che organizza il lavoro in favore dei bisogni degli abitanti del territorio. L’inaugurazione della prima C.E.B. intitolata al Cuore Immacolato di Maria avvenne il 31 ottobre 2006. Il progetto prevede il decentramento in più zone pastorali delle attività parrocchiali: catechismo per i ragazzi, recita giornaliera del rosario, via crucis e catechesi settimanale. Questa impostazione, che favorisce l’ascolto della Parola di Dio e l’ascolto della parola dell’uomo in un clima di cordiale fraternità, costituisce il modello per altre C.E.B. Madre della Chiesa i cui locali sono siti in via G. Verga, anche se in quest’ultima ancora non è stato avviato totalmente il metodo delle Comunità Ecclesiali di Base.
Nel gennaio 2007 alcuni giovani armati di buona volontà e desiderosi di voler diffondere in tutto il quartiere il messaggio di Cristo, offrendo spunti di riflessione e notizie relative alla vita della parrocchia, nonché testimonianze di vario genere, decidono di redigere un giornalino mensile denominato “Frammenti di Vita Parrocchiale”. La distribuzione del foglio viene all’inizio affidata ad alcuni membri delle cellule e/o abitanti sensibili, successivamente il giornalino viene distribuito a tappeto in tutte le case dai membri delle cellule.
La nostra comunità nel febbraio 2007 si prepara alla visita di S.E. Mons. Paolo Urso, vissuta con particolare intensità per far conoscere al vescovo tutte le realtà presenti in parrocchia e nel territorio attraverso incontri ravvicinati con le catechiste e i loro ragazzi, con i giovani, i giovanissimi e post-cresima, con l’intera comunità, con il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il vescovo si rese inoltre disponibile a colloqui individuali previa prenotazione. La sua presenza mise in fermento il quartiere perché visitò gli ammalati precedentemente individuati in base alla gravità della malattia; s’intrattenne con le scolaresche e tutto il personale operante nelle scuole ricadenti nel nostro territorio e nello specifico: Scuola Saliceto, Scuola Media L. Pirandello e Istituto Statale d’Arte; visitò anche il centro Amicizia e Accoglienza. Dappertutto fu accolto con gioia e seppe trovare le parole adatte istaurando un rapporto amichevole e cordiale con tutti. Dal confronto col vescovo in seno al Consiglio Pastorale Parrocchiale si ritenne opportuno rimodulare l’impostazione catechistica della fascia giovanile e di ripristinare la formazione di un gruppo famiglia alla luce delle più scottanti problematiche attuali. A ricordo di questo avvenimento il parroco consegnò al vescovo una targa raffigurante la statua del Sacro Cuore.
Nel marzo dello stesso anno i ministri straordinari della comunione eucaristica che operavano ad acta seguono un corso di formazione tenuto dal vicario parrocchiale don Giovanni Medica su testi indicati dal direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano che si riservava di tenere gli ultimi tre incontri nelle zone vicariali, dopo di che i ministri avrebbero ricevuto il mandato ufficiale con relativo tesserino durante la messa domenicale vespertina ritenuta, tradizionalmente, la celebrazione di tutta la comunità.
Il 2 aprile 2007 venne ricordato affettuosamente dai familiari e dalla comunità, in una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Enzo, il primo anniversario della nascita al cielo di padre Sallemi. A conclusione di tale cerimonia, l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Digiacomo Giuseppe, che tenne un breve discorso commemorativo, dedica un tratto di via XXIV Maggio (tratto che costeggia i locali parrocchiali) a Padre Sallemi Salvatore Parroco, opponendo altresì una targa ricordo.
La città di Comiso fa parte di una delle quattro zone vicariali in cui è suddivisa la diocesi di Ragusa, assieme a Santa Croce Camerina e Pedalino. Tradizionalmente e storicamente il vicario foraneo di tale zona è stato l’arciprete parroco della Chiesa Madre fino al 2 ottobre 2007, quando per la scadenza del mandato, venne eletto vicario foraneo don Enzo Barrano, parroco della nostra comunità. La notizia allietò la comunità del Sacro Cuore di Gesù e sorprese tutta la cittadinanza per il fatto che il vescovo avesse innovato una prassi consolidata da tempo.
Alla fine del 2007 la presidenza viene arricchita di un pregevole leggio (fisso) di marmo bianco di Carrara in sostituzione del precedente (mobile) in plexiglas la cui realizzazione e donazione è stata effettuata dal signor Faro Giovanni, marmista inserito nella comunità.
Il 5 gennaio 2008 la comunità gioisce per un avvenimento decisamente nuovo sia a livello parrocchiale che diocesano: la consacrazione nell’Ordo Virginum di una parrocchiana, la signorina Salvina Barone.
L’ordo Virginum, tipicamente ed esclusivamente riservato alle donne, risale ai primi tempi della chiesa nascente (III-IV secolo) e consiste nella scelta della verginità come stato di vita donata a Dio con un atto libero e personale ad imitazione di Cristo, con la pubblica professione dei consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità. La consacrata, pur mantenendo il proprio stato di vita a livello lavorativo e affettivo, offre il santo proposito di seguire Cristo più da vicino dedicandosi al servizio della Chiesa, con cuore indiviso, anticipando così quella che sarà la condizione eterna. La comunità rimase stupita dalla scelta di Salvina perché, pur essendo inserita nel settore catechistico, non aveva fatto trapelare alcun segno di una decisione così radicale, che si rivelò frutto di un discernimento personale e di una formazione quadriennale curata in parte dal vescovo e in parte da un suo delegato.
L’avvenimento ebbe risalto notevole, per la diocesi fu un’occasione speciale di grazia perché in una celebrazione solenne e suggestiva in cattedrale, accuratamente preparata dal direttore dell’Ufficio Liturgico, per la prima volta venivano consacrate quattro donne nell’Ordo Virginum: Salvina Barone, Francesca Cascone, Rosaria Diquattro, Concetta Licitra. Per sensibilizzare la comunità di appartenenza delle consacrate il vescovo sollecitò degli incontri per informare e far conoscere tale realtà. La nostra comunità, oltre a sostenere spiritualmente Salvina, si attivò nella predisposizione di un pulman per consentire, soprattutto agli anziani, di partecipare alla solenne funzione presieduta da S.E. Mons. Paolo Urso che vide il suo momento più significativo nella consegna del libro della Liturgia delle Ore e dell’Anello, simboli di una dedizione continua alla preghiera e al legame nuziale con Cristo. A conclusione della celebrazione la comunità festeggiò Salvina in un’agape fraterna ringraziando Gesù per il dono ricevuto.
Bisogna sottolineare che la visione pastorale si è attuata anche nei momenti gioiosi organizzati per la festa dal titolare della parrocchia, che hanno acquistato una valenza specifica di annuncio e di evangelizzazione.
Tale obbiettivo è stato prioritario ogni anno e si è concretizzato sia attraverso il Gruppo di Evangelizzazione Parrocchiale, sia con l’ausilio di altre comunità che attraverso spettacoli teatrali e musical hanno dato sempre un’impronta spirituale al messaggio proposto per la serata.
Musica "Semplicemente amore" |
È doveroso perciò rendere grazie al Signore per l’impegno e la passione profusa da parte dei giovani della parrocchia i quali, in occasione della festa del 2004, hanno supportato musicalmente e arricchito di coreografia lo spettacolo di Suor Cristina Damonte.
Nel 2005 hanno preparato e presentato il musical “Semplicemente Amore” ed infine nel 2008, in occasione del 50° anniversario della posa della prima pietra, si sono prodigati per allestire il musical “Nell’isola della Felicità”.
Nell’ottobre del 2008 viene inaugurato, alla presenza delle autorità civili e religiose il centro giovanile “Biagio Attardi” attiguo alla piazzetta Sacro Cuore. La struttura, voluta dalla famiglia per ricordare il figlio adolescente morto tragicamente, costituisce luogo di aggregazione per decine di giovani che nelle varie ore pomeridiane e serali insistono in quella zona; inoltre per volontà del vescovo viene costituita un'equipe di animatori a livello cittadino di cui fanno parte alcuni giovani della nostra comunità.
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