Durante un viaggio in Italia, ad Assisi ha modo di ascoltare san Francesco, ma non lo conosce personalmente. Intanto inizia a predicare in varie città italiane e la sua fama di predicatore si diffonde, tanto che papa Gregorio IX nel 1228 lo chiama per tenere le prediche della quaresima davanti ad una folla cosmopolita. Si racconta che in quella occasione ognuno lo sentì parlare nella propria lingua. Viaggia senza risparmiarsi, è stanco e le sofferenze fisiche si fanno più acute, si ritira allora a Padova dove muore a mezzogiorno del 13 giugno 1231. In vita Antonio operò numerosi miracoli, esorcismi, profezie e guarigioni: fece ritrovare il cuore di un avaro in uno scrigno, ad una donna riattaccò i capelli che il marito geloso le aveva strappato, rese innocui cibi avvelenati, predicò ai pesci, costrinse una mula ad inginocchiarsi davanti all'Ostia consacrata, fu visto in più luoghi contemporaneamente, da qualcuno anche con Gesù Bambino in braccio. Antonio fu canonizzato l'anno seguente la sua morte e nel 1946 fu proclamato Dottore della Chiesa.
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