La storia di questa devozione è molto antica: precede infatti di secoli la proclamazione del dogma. Già i Padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, avevano utilizzato espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale chiamandola: “Intemerata, bellezza dell’innocenza, più pura degli angeli”. In occidente, però, la teoria dell’immacolatezza trovò forti resistenze, non per avversionesione alla Madonna, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione operata solo in virtù del sacrificio di Gesù. Il francescano Giovanni Duns Scoto riuscì a superare questo “scoglio” dottrinale con una convincente distinzione: anche la Madonna era stata redenta da Gesù, con una Redenzione ‘preventiva’, prima e fuori dal tempo. Maria fu preservata dal peccato originale, in previsione dei meriti del suo Figlio divino. Nel 1830, la Vergine apparve a S. Caterina Labouré, la quale, in seguito, diffuse una “medaglia miracolosa” con l’immagine dell’Immacolata. Questa medaglietta suscitò un’intensa devozione e molti vescovi chiesero a Roma la “dichiarazione” di quel dogma che ormai era entrato nel cuore di quasi tutti i cristiani. Così Papa Pio IX l’8 Dicembre 1854 proclamava la Vergine Maria preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento originale. Quattro anni dopo, nel 1858, la vergine apparve a Lourdes alla giovane Bernadette, presentandosi con il nome di “Immacolata Concezione”. Queste apparizioni furono come una prodigiosa conferma del dogma; una conferma, questa, che sembrò un ringraziamento per l’abbondanza di grazie che, dal cuore dell’Immacolata, piovvero sull’umanità.
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