Sul frontone del tempio di Delfi, nell’antica Grecia,
c’era scritto: “Conosci te stesso”. Da sempre questo è stato l’imperativo
dell’uomo. “Chi sono io?” è, infatti, una domanda che ogni uomo si pone almeno
una volta nella vita.
È però nell’adolescenza che questa domanda si fa più
forte e la ricerca di se stessi diventa un obiettivo primario. Proviamo allora
a dare una risposta.
Iniziamo innanzitutto a dire che siamo degli esseri
umani. Siamo uomini e non animali. E sapete qual è la differenza?....Che l’uomo
è un essere composto da anima e corpo: grazie al nostro corpo infatti noi ci
muoviamo, sentiamo, agiamo, grazie alla nostra anima invece noi pensiamo,
proviamo dei sentimenti, scegliamo.
Quando sta per nascere un bambino tutti i parenti
dicono: a chi somiglierà? C’è chi dirà al padre, chi alla madre. Ma una cosa è
certa: somiglierà a Dio. In Genesi 1,27 sta scritto infatti: “E
Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza". Dunque siamo immagine di
Dio. Che grande notizia!
Inoltre si racconta che Dio, dopo averci creato, ha
buttato via lo stampino: non siamo stati fatti in serie, poiché ognuno di noi è
un essere unico e irripetibile. Unico perché non esiste sulla faccia della
terra un altro come me, ognuno ha la sua originalità, la sua propria
personalità. Irripetibile, perché non nascerà mai, né è mai nato un altro
uguale a me. Ci sono io solo, con i miei pregi e i miei difetti, questa è la
mia storia e di nessun altro e solo io posso decidere come viverla.
In definitiva, ognuno di noi è un mistero. Tu sei come
un pozzo senza fondo, dal quale puoi tirare fuori tante cose inaspettate,
talenti, doni, qualità, insieme anche ad alcuni aspetti negativi del tuo
carattere. Ci sono cose che già conosci di te, ci sono cose che invece non hai
ancora scoperto.
Si racconta che un giorno un ragazzino, un certo
Bartolomeo Garelli, giunse all’oratorio di Don Bosco, allora il santo gli
chiese se sapeva fare qualcosa, provò con una serie di domande, ma ad ogni
domanda la risposta era negativa, alla fine gli chiese: “Sai
fischiare?”. “Quello sì” rispose il ragazzo e il suo volto si illuminò.
Non c’è nessuno che non sappia fare nulla. Tutti
sappiamo fare qualcosa, fosse anche saper fischiare. Se credi di non saper fare
niente, basta solo che ti metti in ricerca e troverai di certo qualche tuo
talento.
Ti indico tre strade che puoi percorrere per
conoscerti meglio:
1) Guarda dentro di te:
cosa ti piace fare? Cosa sai fare? Quali sono i tuoi interessi? Sperimentati,
saggia le tu forze, scoprirai capacità inaspettate!
2) Guarda agli altri,
fatti aiutare da loro. Gli altri come uno specchio, ci rimandano l’immagine di
noi stessi, ci mostrano qualcosa sulla nostra identità, mettendo in luce
aspetti di noi che non conoscevamo. Gli amici, i genitori, gli insegnanti, gli
educatori sono una risorsa importantissima per conoscerci meglio.
3) Guarda a Dio: è
Lui che ti rivela la tua identità più profonda. É lui che ti ha creato e ti
conosce più di nessun altro. É lui che sa tirare fuori dal tuo cuore
potenzialità di bene che tu non oseresti immaginare.
È fondamentale dunque, alla tua età imparare a
conoscere te stesso. Se ci conosciamo a fondo sappiamo anche metterci in
relazione con gli altri e con il mondo che ci circonda. Chi si conosce non ha
paura di nulla, poiché sa quali sono i suoi limiti e le sue potenzialità.
Per fare questo lavoro però bisogna avere un pizzico
di coraggio per guardarsi dentro e scoprire tutto di noi, sia le cose che ci
piacciono sia quelle che ci piacciono di meno. Il più grande viaggio che nella
vita possiamo compiere è quello dentro noi stessi. Conoscere sé stessi è
un’avventura fantastica che vale la pena di vivere.
Buon lavoro!
Davide Mezzasalma
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