Lucia nacque intorno all’anno 280 d.C. a Siracusa da nobili genitori, dai quali apprese le verità del cristianesimo e il messaggio di amore di Gesù.
Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia della mamma, decise di recarsi in pellegrinaggio a Catania sulla tomba di S. Agata per chiedere la guarigione. La santa le apparve in sogno e le disse: "Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre?”. Ottenuta la grazia, avvertì il desiderio di consacrarsi totalmente a Gesù unendosi a Lui con voto perpetuo di verginità e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri.
Un giovane della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, si vendicò con rabbia, denunciandola al prefetto romano Pascasio, come seguace di Cristo. L’imperatore Diocleziano infatti aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani.
Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dèi pagani per rinnegare la propria fede cristiana. Lucia subito si oppose, Pascasio allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza. I soldati l’afferrarono per portarla via, ma per quanto si sforzassero non riuscivano a spostarla. Dio non permetteva a nessuno di portarla via. Pascasio ordinò allora che fosse bruciata sul rogo, ma le fiamme lasciarono Lucia illesa. Venne uccisa per decapitazione il 13 Dicembre del 304.
Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia della mamma, decise di recarsi in pellegrinaggio a Catania sulla tomba di S. Agata per chiedere la guarigione. La santa le apparve in sogno e le disse: "Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre?”. Ottenuta la grazia, avvertì il desiderio di consacrarsi totalmente a Gesù unendosi a Lui con voto perpetuo di verginità e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri.
Un giovane della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, si vendicò con rabbia, denunciandola al prefetto romano Pascasio, come seguace di Cristo. L’imperatore Diocleziano infatti aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani.
Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dèi pagani per rinnegare la propria fede cristiana. Lucia subito si oppose, Pascasio allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza. I soldati l’afferrarono per portarla via, ma per quanto si sforzassero non riuscivano a spostarla. Dio non permetteva a nessuno di portarla via. Pascasio ordinò allora che fosse bruciata sul rogo, ma le fiamme lasciarono Lucia illesa. Venne uccisa per decapitazione il 13 Dicembre del 304.
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