Gli auguri del nostro vescovo


Cercare il Bambino con passione e per amore

Buon Natale, amici miei. Buon Natale a tutti.
In questi giorni chissà quante volte, e non solo a parenti ed amici, augureremo “Buon Natale”. Ma chi festeggerà l’autentico Natale? si domandava Bonhoeffer, il teologo e pastore luterano ucciso a Flossenbürg il 9 aprile 1945, all’età di 39 anni. “Chi, alla mangiatoia, depone finalmente ogni violenza, ogni onore, ogni reputazione, ogni vanità, ogni superbia, ogni ostinazione, chi sta dalla parte degli umili e lascia Dio solo essere grande” (Meditazioni sul Natale).
Nell’anno dedicato al tema “Educhiamoci alla verità”, chiediamoci se il nostro augurio è “vero”, e qual è il contenuto del nostro augurio.
Nell’introduzione al piano pastorale, vi scrivevo che l’avventura dei Magi offre indicazioni importanti per chi cerca la verità: il cammino è difficile e faticoso, occorre la sinergia tra ragione e fede, bisogna essere umili.
Come ogni anno, “ritagliatevi” un po’ di tempo e, riuniti davanti al presepe, meditate su una pagina della Bibbia. Prendete il vangelo di Matteo. Uno di voi legga lentamente il capitolo 2, dal versetto 1 al versetto 12. Fate quindi una pausa di silenzio. Chiedetevi poi qual è il significato del racconto e che cosa vuole dire a ciascuno voi; comunicatevi le “risonanze” che il testo suscita nella vostra mente, nel vostro cuore e nella vostra vita. Concludete con una preghiera recitata o cantata.
Con questa lettera vorrei essere accanto a voi per condividere due semplici riflessioni.
Se vogliamo incontrare il Bambino che è nato a Betlemme, dobbiamo cercarlo con sincerità e amore. I Magi sanno che è nato il re dei Giudei, ma non sanno dove. Guidati dalla stella arrivano a Gerusalemme e chiedono informazioni ad Erode, che si turba perché teme di essere spodestato. I capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo gli dicono che il luogo della nascita è Betlemme. Chiama quindi “segretamente” (perché segretamente? che cosa teme? che cosa vuole fare?) i Magi e li indirizza a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. È bugiardo ed ipocrita! È interessato al Bambino, ma non per amore; vuole trovarlo, ma non per adorarlo. Egli vuole ucciderlo. In realtà non troverà il Bambino!
Non è possibile celebrare e vivere il Natale, se non si è mossi dall’amore per Gesù.
Per incontrare veramente il Bambino dobbiamo lasciarci coinvolgere dalla sua storia. I capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo sanno tutto di Lui, ma non lo cercano perché non sono interessati a Lui. Quando Erode li riunisce per avere le informazioni sul luogo della Sua nascita, sono in grado di dargli la risposta esatta perché conoscono bene la Bibbia e (anche se con due sfumature diverse, annota papa Benedetto nel suo ultimo libro L’infanzia di Gesù ) gli citano i relativi testi: “così è stato scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”. Sanno del Bambino, sanno che egli è “un capo che sarà il pastore del popolo”, ma non si muovono, non si mettono in cammino. Quella nascita non li riguarda!
Non basta conoscere la Bibbia, studiare la figura di Gesù, cercare la verità sui libri. Occorre innamorarsi di quel Bambino, lasciarsi afferrare da Lui e dal suo amore senza limiti. Solo allora ci si metterà in cammino, anche affrontando difficoltà e disagi, per “vederlo” e “adorarlo”, perché Lui ci è necessario.
Augurare buon Natale vuol dire comunicare la gioia di avere cercato e incontrato Gesù, desiderare che anche i destinatari dell’augurio lo cerchino e lo trovino con passione e per amore.
A Natale, la nostra comunità diocesana rivolge un pensiero particolare al seminario, che oggi accoglie sei giovani (cinque a Ragusa e uno a Pavia) guidati dal nuovo rettore, il sac. Giuseppe Antoci. Vi chiedo di pregare per loro, mentre insieme supplichiamo il Signore perché mandi operai nella sua messe.
Buon Natale, amici miei. Buon Natale a tutti.

Ragusa, Natale 2012
                                                                 + Paolo, vescovo

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