Nicola nacque intorno al 260 a Pàtara in
Asia Minore, da una famiglia facoltosa. Fu eletto vescovo a furor di popolo
proprio a causa della sua fama di santo della carità. Un antico biografo ci
racconta che intervenne a favore di tre fanciulle: Nicola era venuto a sapere
che un uomo, un tempo ricco, aveva perso tutto ciò che possedeva e per superare
le difficoltà finanziare voleva far prostituire le sue tre figlie. Per evitare che
il piano scellerato di quel padre prendesse forma, Nicola avvolse delle monete
d’oro in un panno e lo fece scivolare all’interno della casa, tramite una
finestra, ripetendo il gesto ben tre volte. Con quei soldi l’uomo riuscì a far
maritare le sue tre figlie. Nicola compì tanti altri miracoli, tra i quali uno
storicamente accertato: salvò la vita a tre cittadini innocenti che avrebbero
dovuto pagare le sovercherìe di tre ufficiali di Costantino. Quando qualcuno
iniziò a scrivere che aveva salvato tre bimbi e non tre innocenti, nacque il
suo patronato, oltre che per i carcerati e per i marinai, anche per i bambini,
con le relative leggende che sfoceranno nella gioiosa figura di Santa Claus o
Babbo Natale. Nicola muore il 6 dicembre di un anno
incerto e il suo culto si diffonde dapprima in Asia Minore. Oggi Nicola è il patrono di Bari perché
le sue reliquie furono rubate da un gruppo di marinai pugliesi nel 1087.
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