Chi sono i Magi?



Quella dei Magi è una storia lunga e meravigliosa. Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, sono i re delle lontane Indie che rappresentano nel presepe l'elemento fantastico e misterioso, la ricca e potente presenza di un lontano mondo pagano che si inchina di fronte al prodigio, al mistero che fonda la religione cristiana.

Il vangelo di Matteo (2, 1-12), l'unico che riporta la vicenda dei Re Magi, è abbastanza laconico al riguardo: parla soltanto di “alcuni magi, venuti dall' Oriente”, presupponendo forse una conoscenza dei personaggi poi perdutasi nei secoli successivi.

Il primo testo nel quale troviamo la storia dei Magi, è il Libro della Caverna dei Tesori (V secolo), nel quale si parla di Hormidz, Jazdegerd e Peroz. Costoro dalla Persia, due anni prima della nascita del Cristo, osservarono una stella che aveva al centro l'immagine di una Vergine con in braccio un bambino coronato. Compreso che si trattava di un nuovo re di Giudea, salirono sul monte Nud e presero dalla Caverna dei Tesori i doni da portare al ascituro, posti in quel luogo da Adamo ed Eva dopo la cacciata dal Paradiso. Raccolsero un grande esercito e si recarono in Giudea ad adorare il bambino, ritornando, infine, in patria per la via del deserto.

Questa e altre leggende di ambito prevalentemente iranico e turcomongolo, confluirono in Occidente in una tradizione raccolta e codificata nel XIV secolo, nell'opera del monaco carmelitano Giovanni di Hildesheim, la Historia trium Regum.

I Magi, re e sapienti, assumono i classici nomi di Melchior, Balthasar e Jaspar. Secondo la tradizione, ognuno recava doni della sua terra d'origine: Melchior, il più anziano, portava un pomo d'oro e trenta denari. La sfera, fatta costruire da Alessandro Magno con parte dell'oro proveniente da tutte le province del suo regno, una volta nelle mani del Bambino, si sgretolò divenendo polvere. I trenta denari coniati da Thore, padre di Abramo e lasciati in eredità ad Isacco, dopo essere passati in molte mani, giunsero alla Sacra Famiglia, che, nella fretta della fuga in Egitto, li perse nel deserto. Trovati da un Beduino, questi li offrì nuovamente a Gesù per essere stato da lui guarito. Ma Cristo ordinò che tutte le offerte fossero conservate al Gazofilacio, la sala dove si custodiva il tesoro del Tempio. Da lì furono poi presi e offerti a Giuda, perché tradisse il Signore. Gli altri doni sono noti: l'incenso portato da Balthasar e la mirra del nero Jaspar, anche se alcuni testi attribuiscono il colore della pelle fuscus al secondo re.
Al ritorno in patria i tre Re, primi convertiti della storia, si impegnarono nell'evangelizzazione dei loro sudditi, continuando con più foga dopo l'incontro con l'Apostolo Tommaso in India. Ma un giorno riapparve la cometa nel cielo della loro città, e capirono che la fine era prossima: morirono tutti ultracentenari e vollero ssere sepolti nello stesso luogo, per prolungare in eterno quell'amiciza nata alle porte di Gerusalemme e da allora sempre gelosamente custodita.

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