Alla scuola di Gesù

Essere catechisti ai nostri giorni è sicuramente un compito  molto delicato. Sin dalla mia prima esperienza, ho sempre cercato di instaurare con i ragazzi un clima fraterno, essendo fermamente convinta del fatto che solo grazie ad un rapporto del genere è possibile arrivare ad un dialogo con loro. Ricordo ancora le mie prime parole: “Qui non siamo a scuola, non ci sono voti, non si interroga, non si fanno note, durante l’ora di catechismo si parla di Gesù, della sua vita, dei suoi insegnamenti, dell’Amore che ha verso di noi, per cercare di diventare giorno dopo giorno sempre più simili a Lui”. Lo sforzo di noi catechisti deve essere quello di trasmettere la fede con le parole e le opere, bisogna inoltre avere cuore per i ragazzi e i ragazzi nel cuore. É importante infatti far capire che se siamo con loro è perché sono veramente importanti, ci piace stare ad ascoltarli e ci fa bene stare con loro. Se il nostro affetto è sincero, se traspare dai gesti, sarà più semplice diventare loro amici, compagni e confidenti. Mi è sempre piaciuto conoscere la storia, i gusti, i punti deboli e i pregi di ciascuno dei miei ragazzi; è molto importante infatti mettersi nei panni dei membri del gruppo e percepire i loro vissuti soggettivi, assumere il loro punto di vista, vedere il mondo con i loro occhi e con loro condividere gioie e dolori. E’ molto importante poi, accogliere tutti con lo stesso calore e offrire sempre la possibilità di essere se stessi, ascoltandoli attentamente ed osservandoli nei movimenti, nei gesti e negli atteggiamenti per cogliere quello che viene detto non solo con le parole ma anche con i corpi. Quest’anno mi sono sforzata di creare un clima di amicizia e condivisione, al fine di promuovere l’accettazione incondizionata del compagno, allenare al rispetto, esortare alla collaborazione e far capire ai     ragazzi che anche in un gruppo “felice” tra tanti giorni di sole può capitare qualche acquazzone, ma basta aprire un ombrello per continuare a    sorridere.
Da due anni, il nostro incontro settimanale di catechismo si articola in quattro momenti importanti. Iniziamo sempre i nostri incontri settimanali con la lettura del Vangelo della domenica a cui segue la spiegazione accompagnata dalle riflessioni dei ragazzi. Si continua con un breve momento di preghiera. Al fine di attualizzare il brano del Vangelo che settimana    dopo settimana cerchiamo di approfondire, riteniamo utile proporre ai ragazzi dei brevi racconti che li aiutano a immedesimarsi in situazioni “tipo” del vissuto quotidiano e a    familiarizzare con le tematiche proposte dal Catechismo della C.E.I. a cui facciamo sempre riferimento. Troviamo utile altresì proporre vite di Santi e Beati anche bambini, adolescenti e giovani. L’incontro in genere si conclude con una piccola celebrazione finale.
Fede, fantasia, passione ed   entusiasmo non devono mancare ad un catechista che non dovrà mai stancarsi di donare un sorriso ed un abbraccio ad ogni ragazzo che cammina al suo fianco.


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