I 10 comandamenti: istruzioni per l'uso



Non è stato un semplice campo estivo quello organizzato dalla parrocchia nella casa di spiritualità “San Luca” dal 23 al 26 agosto: per i circa 30 giovani e giovanissimi che vi hanno partecipato è stata una vera esperienza di rinnovamento spirituale e motivo di coesione fraterna.
Il corso, che aveva come titolo “I 10 comandamenti: segnaletica per la libertà”, è stato più volte paragonato a un viaggio con una meta già certa, la libertà, dove i 10 comandamenti rappresentano i mezzi con i quali affrontare il viaggio e raggiungere la meta. Per intraprendere questo viaggio è stato scelto, metaforicamente, un treno che viaggia su due binari: Dio e i fratelli, perché non si può arrivare a Dio senza la comunione con i fratelli e viceversa.
Perché dovrei seguire i 10 comandamenti?
Era la domanda che sorgeva spontanea nella mente di ogni corsista e che vi sarete posti anche voi almeno una volta nella vita. La risposta è semplice, quasi ovvia: perché sono parole d’amore pronunciate da Dio per il nostro bene, per renderci liberi, proprio come un genitore amorevole dà al figlio regole da seguire non per punirlo, ma per proteggerlo. Queste “10 parole d’amore” sono state attentamente analizzate e sviscerate una per una al fine di coglierne il significato più nascosto, più profondo, più vero. Ciò ha portato i partecipanti a vedere i comandamenti sotto una luce diversa, ricchi di nuovi significati e non più come obblighi imposti dall’alto senza un apparente motivo, ma come utili guide per chi voglia raggiungere la libertà e la felicità.
Chi o cosa domina il vostro  cuore?
É difficile pensare che questa domanda abbia a che fare con il primo comandamento che recita       “Non avrai altro dio all’infuori di me”, eppure lo scopo di questo comandamento è proprio invitare ognuno a fare un piccolo esame di coscienza, ad abbattere tutti i falsi idoli che monopolizzano tutto il nostro tempo e a compiere ogni azione quotidiana con Lui nel cuore, rendendogli grazie sempre.
Non vi è mai capitato di parlar male di un fratello?
Ecco, siete appena andati contro il secondo comandamento: “Non pronunciare il nome di Dio invano”. Da sempre comunemente parafrasato come “non bestemmiare”, questo comandamento ha in sé un significato ben più profondo, perché se è vero che nel prossimo c’è Dio, allora bisogna aver il giusto rispetto dell’altro com’è necessario il dovuto rispetto verso Dio.
“Finalmente è domenica, mi devo riposare! Chi me lo fa fare ad andare a messa?”
Non una volta nella vita, ma ogni domenica si ripropone in noi la stessa domanda. In questo corso abbiamo trovato la risposta, ripercorrendo il terzo comandamento “Ricordati di santificare le feste”. Nel settimo giorno della creazione, Dio si riposò non per starsene con le mani in mano, ma per far festa con l’uomo, festa che Lui prepara per noi ogni domenica. Questo comandamento ci invita a santificare, non a partecipare alla messa: non è una formalità quella che il Signore ci chiede ma un bisogno che solo Lui può soddisfare.
Capite bene che bastano pochi esempi per dimostrare quanto intenso e interessante sia stato questo corso. Avrà sicuramente influito la tranquillità del luogo, così lontana dal frastuono del mondo, e gli insegnamenti spiegati in modo semplice e diretto da Elisabetta, Mariagrazia, don Gianni Mezzasalma, della comunità “Eccomi, manda me!”. Il tutto è stato poi impreziosito dall’incontro vivo e reale con Gesù nell’eucaristia, che ci ha donato momenti di intensa preghiera e intimità che ricorderemo per sempre.

Valentina Rimmaudo

Nessun commento:

Posta un commento